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Italia, un brand da difendere

01/11/2012

“La reputazione ed il brand di un paese hanno lo stesso valore che hanno per un’azienda e possono rappresentare un’importante leva di crescita economica. Il Made in Italy continua ad essere strategico nei paesi emergenti ma ancora molto resta da fare”. Lo afferma _Michele Tesoro-Tess,_ Managing Director di Reputation Institute Italia, commentando i dati emersi dal _Country RepTrak ™ 2012._

“Come le aziende anche i paesi hanno bisogno di una forte reputazione e di un forte brand per competere. Il brand Italia può diventare una leva di crescita perchè avere una forte reputazione significa ottenere maggiore investimenti, attrarre più turisti, vendere più prodotti, etc. Ma non tutti i paesi ci vedono nello stesso modo ed individuare dove l’Italianità piace può diventare un punto di forza per crescere. La Italian Heritage continua ad essere un valore nei mercati emergenti ed in particolare in Brasile. Il 68% dei Brasiliani è infatti disposto a suggerire l’acquisto di un prodotto perchè italiano”.
Ad affermarlo Michele Tesoro-Tess, Managing Director di Reputation Institute Italia, commentando i dati emersi dal Country RepTrak ™ 2012.
Country RepTrak ™ è un modello utilizzato per analizzare le diverse percezioni di un paese misurata attraverso vari gruppi di stakeholder. Reputation Institute ha individuato una serie di paesi da inserire nell’edizione 2012 dello studio. La selezione si è basata su una combinazione di diversi criteri:

le economie più importanti
le popolazioni più numerose
i paesi di interesse per recenti eventi economici, politici o naturali

Sono stati quindi analizzati i paesi del G8: Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Russia, Regno Unito e Stati Uniti. La ricerca si è svolta tra gennaio e febbraio di quest’anno. Gli intervistati hanno valutato reputazione di 50 paesi, fornendo in tal modo una fotografia della reputazione di questi mercati. Oltre 36.000 hanno fornito le loro percezioni esterne e più di 11.000 intervistati nei paesi del G8 hanno dato valutazioni sulla percezione del proprio paese.
Il Country RepTrak ™ 2012 ha rivelato interessanti sviluppi per quanto concerne la reputazione di diversi paesi attraverso la crisi dell’euro, l’ascesa dell’Asia e il predominio della lingua inglese. Canada, Australia e Svezia entrano quest’anno nella top list dei paesi con la migliore reputazione globale.
“Ad oggi l’Italia è al 18° posto in una classifica sulla reputazione che ha preso in considerazione 50 paesi nel mondo, ha perso 4 posizioni ed è uscita dalla top 15”, continua Tesoro-Tess. “Certo quando si parla di bellezza, cultura, piacevolezza del vivere ancora siamo il Bel Paese (il 56% degli abitanti dei paesi del G8 consiglia il nostro paese come meta) ma quando si parla di economia e soprattutto di efficienza perdiamo decisamente punti. Continuiamo a peggiorare la nostra performance su efficienza di governo, capacità di fare scelte sociali e politiche all’avanguardia e di creare un substrato favorevole agli investimenti tanto che solo il 16% degli intervistati è disposto a considerarci un paese in cui investire.”
Alcune evidenze emerse dalla ricerca mostrano che:

Italia e Grecia sono “in caduta libera”, mentre alla Spagna è ancora concesso il beneficio del dubbio. Grecia e Italia hanno mostrato i più pesanti “crolli”, mentre la Spagna mantiene lo stesso punteggio e la classifica come l’anno scorso.
Il Canada vince per il secondo anno consecutivo, migliorando il suo punteggio di oltre tre punti.
Una buona reputazione significa più entrate: un incremento di 5 punti per gli stati Uniti significa un aumento di 14,6 miliardi di dollari delle entrate del turismo.
Cina e India guadagnano credibilità, crescendo di 5-8 punti nel corso degli ultimi quattro anni grazie alla produzione di prodotti di alta qualità e servizi, e grazie al fatto di essere paesi tecnologicamente avanzati.
Brasile, Colombia, Singapore, Thailandia e Ucraina emergono crescendo di circa 10 punti nel corso degli ultimi quattro anni.

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