Le Rp aiutano le imprese a farsi conoscere

La comunicazione non ha solo  il compito di far guadagnare visibilità all'azienda, la comunicazione aiuta le imprese e le organizzazioni in genere ad essere percepite nel modo giusto, ad allineare domanda e offerta anche e soprattutto in considerazione di alcune variabili oggi più che mai influenti: la fiducia, la reputazione, il valore del brand e la sua affidabilità. La riflessione di Daniele Salvaggio.

 

La comunicazione come leva strategica per il buon posizionamento, per il governo delle relazioni e la tutela della reputazione, rappresenta per qualunque organizzazione, comprese quelle anche più tradizionali, un'arma fondamentale per riuscire ad essere percepiti nel modo giusto, trasmettendo valori oltre che competenze.

Il mercato ha la necessità di tornare a svilupparsi secondo logiche di competitività e internazionalizzazione, sono necessarie pertanto forti specializzazioni e grandi motivazioni. In tutto questo la comunicazione è in grado di fare la differenza: occorre infatti prima di tutto parlare con il cuore e crederci, perché la convinzione nasce da dentro, poi la si può esportare.

Ciò che conta è risvegliare i cuori pulsanti della creatività, volano per produrre idee e profitti e per rafforzare reputazione, riconoscibilità, fiducia. L'attività di comunicazione deve diventare un elemento costitutivo e imprescindibile di qualunque organizzazione. Come fare? Per prima cosa occorre conoscere la personalità del proprio brand, cinque gli elementi distintivi che consentono di capire chi siamo e come siamo percepiti: Fiducia, Engagement, Innovazione, Relazione, Condivisione. La sfida sarà quella di sviluppare tutti questi elementi in modo alchemico, al fine di ottenere un unico importante risultato: un ecosistema organizzativo nel quale sia evidente, e comunicato, il valore generato tra ciò che ciascun professionista porta in termini di competenze e di motivazioni, e ciò che l'organizzazione è in grado di trasmettere e di rendere "speciale" e "unico" verso l'esterno.

Saper fare qualcosa rappresenta una ricchezza, il vero dono è saperla affinare, crescere e maturare attraverso di essa. La comunicazione però non si può improvvisare, occorre avere chiari alcuni elementi chiave: il contesto in cui si opera, i propri target di riferimento e la percezione, dentro e fuori il proprio contesto, del brand e dell'affidabilità dello stesso. Qualunque organizzazione deve necessariamente fare i conti con l'evoluzione del mercato e con una propria evoluzione, elementi questi che inevitabilmente influenzano i processi decisionali. Alla luce di questo, la comunicazione interna ed esterna, assume un'importanza strategica, soprattutto se pensiamo a parole chiave come fiducia, etica, autorevolezza, reputazione, consenso, capaci di influenzare i risultati. Bisogna iniziare a pensare alla comunicazione come un processo di narrazione continua verso pubblici diversi, utilizzando strumenti e modalità di condivisione efficaci e ben armonizzate al contesto in cui si opera. La comunicazione non è mai un processo standardizzato, replicabile e scalabile: ogni realtà organizzativa è una storia a sé, occorre costruire insieme al management, avendo chiari gli obiettivi da raggiungere, una strategia inclusiva capace di valorizzare la brand identity e conseguentemente la qualità dei prodotti o servizi offerti, attraverso modalità di narrazione e di partecipazione diversi, a seconda dei target di riferimento, del contesto e delle relazioni che si vogliono potenziare o costruire. La comunicazione non ha solo  il compito di far guadagnare visibilità all'azienda, la comunicazione aiuta le imprese e le organizzazioni in genere ad essere percepite nel modo giusto, ad allineare domanda e offerta non solo in considerazione di un prezzo o di una maggiore visibilità, ma anche e soprattutto in considerazione di alcune variabili oggi più che mai influenti: la fiducia, la reputazione, il valore del brand e la sua affidabilità.

Il Canavese negli ultimi anni ha vissuto una profonda trasformazione industriale, da territorio monoindustriale è diventato una "smartland”, un territorio ricco di PMI altamente specializzate nei settori dell'elettronica, della meccanica, della meccatronica, del software, dello stampaggio, aziende con una forte sensibilità all'innovazione e all'internazionalizzazione: per cavalcare questo processo di evoluzione industriale, non si può prescindere dalla comunicazione e non stiamo parlando di realizzare un sito web o una brochure, ma di realizzare una strategia di comunicazione integrata che aiuti l'organizzazione a posizionarsi nel modo migliore non solo sui propri mercati di riferimento, ma anche all'interno del sistema economico-produttivo nazionale e internazionale. Comunicare in modo efficace non è solo importante per presentare i propri prodotti e/o servizi, ma anche per far emergere la capacità di progettare, di innovare, di prototipare e di costruire dei sistemi di rete d'impresa capaci di aumentare la competitività e la fiducia verso clienti consolidati e clienti potenziali. La comunicazione quindi non è uno strumento è una strategia ben definita che supporta le organizzazioni ad essere percepite nel modo corretto ed ottenere così consenso, il quale genera fatturato con una maggiore propensione agli investimenti.