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La comunicazione è donna/2 - L'intervento del presidente Ferpi

09/04/2008

Comin: le donne italiane sono protagoniste indiscusse delle Relazioni Pubbliche e della Comunicazione.

di Gianluca Comin
Nessuno può negare che le donne italiane siano oggi protagoniste indiscusse delle Relazioni Pubbliche e della Comunicazione, e che spesso, molto più che in altre professioni, ricoprano posizioni dirigenziali e di potere. Proprio questa constatazione, ha spinto FERPI a promuovere un gruppo di lavoro Donne in Comunicazione impegnato in una riflessione sul ruolo femminile nel settore.
Ringrazio Celeste Bertolini, responsabile del gruppo e delegato Ferpi Lazio, gli sponsor Vodafone, Pattichiari e Hassler Roma, il Comune di Roma e la Presidenza della Repubblica per il patrocinio e tutti coloro che si sono impegnati nella giornata di oggi. Ringrazio in particolare Gillian Waddell del CIPR per averci raggiunto dall'Inghilterra.
Che le donne siano brave, spesso più brave, è quasi un'affermazione superflua, soprattutto in un paese in cui la storia della comunicazione è ricchissima di personaggi femminili illustri e autorevoli. Pensiamo solo al mondo del giornalismo. Purtroppo però sembra necessario promuovere una giornata come questa per ufficializzare un riconoscimento già reso evidente dai fatti.
Mi piace ricordare che Ferpi è composta al 58% da donne: su un totale di 1.114 iscritti, sono 646 le professioniste che sostengono la nostra associazione ed il nostro impegno nelle relazioni pubbliche. Per questa nostra "anima femminile" riteniamo importante concludere l'anno internazionale dedicato alle Pari Opportunità non con un tributo retorico e scontato, ma con una giornata "scientifica", per approfondire le ragioni della "marcia in più" delle donne in questo settore.
Vorrei però fare una premessa e sottolineare alcuni dati che descrivono la condizione della donna nel mondo del lavoro. Si parla molto di quote rosa, ma spesso le donne sono penalizzate in lavori mal retribuiti o precari, godono di poca assistenza e faticano più degli uomini per scalare la gerarchia e per assumere ruoli di comando.
Un solo dato. Per ogni euro che un uomo guadagna in Europa, una donna ha un reddito di 85 centesimi. Nel nostro Paese, le donne sono in media pagate il 9% in meno degli uomini, a parità di lavoro svolto. In questo scenario, però, possiamo leggere una nota positiva e l'inizio di un'inversione di tendenza. A partire dal 2002 in tutte le direzioni aziendali la presenza femminile sembra non smettere di guadagnare terreno. Nonostante la predominanza sia ancora degli uomini, le quote rosa si rafforzano.
Se la scalata in settori come Produzione o Ricerca e Sviluppo avanza lentamente, le donne hanno fatto grandi passi avanti nel Marketing, dove hanno raggiunto il 44,4%, rispetto al 22% del 2002. Nelle Risorse umane troviamo il 38,9% di direttori donna rispetto al 16,7% di cinque anni fa. La comunicazione in particolare si distingue perché nel nostro settore è già stata raggiunta la maggioranza femminile nella leadership e sempre più donne raggiungono posizioni di rilievo. La donna in comunicazione è ormai manager a tutti gli effetti, le viene riconosciuta la capacità professionale e anche l'abilità manageriale.
Nelle relazioni pubbliche, le donne rappresentano oggi il 70% dei professionisti. Inoltre, il 77,8% dei dirigenti dell'area Comunicazione ed il 55,6% dei responsabili degli uffici stampa sono donne. Da rilevare, inoltre, l'incremento dei ruoli di responsabilità nell'ambito della gestione della Comunicazione interna, dove le responsabili sono passate dal 38,9% del 2002 al 50% di oggi.
È una svolta significativa se si pensa che fino a qualche tempo fa l'equazione donna=comunicazione nel nostro Paese trovava riscontro solo nei numeri degli iscritti alle facoltà di scienze della comunicazione. Su un totale di oltre 76.000 immatricolati dal 2001 al 2006, quasi 50.000 ragazze hanno scelto una laurea in discipline legate alla comunicazione.
Sono le previsioni sulle aziende di domani a parlare chiaro: la ricerca Censis indica che nel 2012, il 71,3% dei dipendenti nella comunicazione sarà ancora di sesso femminile. Le donne continueranno a scalare la piramide del successo, quindi, affermandosi come Direttori della Comunicazione, confermando la "supremazia" femminile che sarà ancora più evidente per gli uffici stampa i cui responsabili saranno per il 70% donne.
Sono dati importanti che fanno riflettere su quali siano gli sviluppi e le opportunità per le giovani leve, e su come la comunicazione sia ormai diventata una competenza indispensabile per essere vincenti sul mercato. Su questo aspetto, non solo le donne sono più presenti, ma anche più "curiose" e desiderose di acquisire nuove conoscenze a prescindere dal lavoro che svolgono: secondo un'indagine Eurisko, la formazione tecnica su marketing e comunicazione è il tema più richiesto dalle donne dell'impresa con il 63% di domanda. Seguono Finanza e Controllo (46%); Commerciale e Vendite (36%); Amministrazione (28%).
Ma qual è il valore aggiunto della donna in comunicazione? Cosa porta di nuovo la donna nella nostra professione? Fino ad oggi, nelle relazioni pubbliche, le donne hanno dato un eccellente apporto alla creazione di una leadership più moderna, più coraggiosa, più preparata alle nuove sfide che le trasformazioni in atto ci hanno imposto.
Spesso le donne hanno più coraggio, più determinazione, maggior trasparenza nelle proprie posizioni e sono più capaci di portare avanti le proprie idee. Un‘attitudine all'analisi, una spiccata capacità di soluzione del problema, di innovazione e di creatività spesso rendono il loro approccio più funzionale e pragmatico rispetto a quello maschile. Quasi sempre poi dimostrano una capacità di umanizzare, personalizzare, e a volte anche ironizzare, sulle sfide che  la nostra professione ci impone.
Sono certo che i passi compiuti nella formazione, accademica e professionale, le occasioni di confronto e di analisi promosse/ proposte caratterizza il nostro settore, troveranno nell' "energia" delle donne un ulteriore motore di crescita e una spinta all'innovazione per la professione del comunicatore.
La giornata di oggi non rappresenta un tributo al ruolo femminile nella comunicazione, bensì una giornata di lavoro e confronto dalla quale spero che tutti, uomini e donne, porteremo a casa un importante arricchimento professionale.
Gianluca Comin, Presidente Ferpi
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