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La Legge 4/2013 e il suo rapporto con la normativa tecnica UNI

#FocusProfessione

12/05/2020

Giacomo Riccio

La Legge 4/2013 ha provveduto a disciplinare le professioni non organizzate in ordini o collegi, colmando un importante vuoto normativo e creando un canale preferenziale per l'autoregolamentazione volontaria delle stesse. L'esperienza della certificazione nelle professioni nel commento di Giacomo Riccio, FTE di UNI

Introduzione
La Legge del 14 gennaio 2013 n.4 "Disposizioni in materia di professioni non organizzate" disciplina le professioni non organizzate in ordini o collegi. Dalla sua promulgazione la Legge 4/2013 ha colmato un importante vuoto normativo in materia di professioni non regolamentate creando un canale preferenziale per l'autoregolamentazione volontaria delle stesse.

Il quadro legislativo di riferimento
Uno dei tasselli fondamentali per la realizzazione dell'autoregolamentazione volontaria è rappresentato dall'omonimo art.6 della stessa Legge che, al suo comma 2, pone l'accento sulla qualificazione della prestazione professionale basata sulla conformità alla normativa tecnica UNI (norme tecniche UNI ISO, UNI EN ISO, UNI EN ed UNI) di cui alla Direttiva 98/34/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 1998 (oggi abrogata e sostituita dalla Direttiva UE n.1535/2015) e alle linee guida specificate nella Guida CEN 14 del 2010.

Attraverso le norme UNI sulle attività professionali non regolamentate (di seguito "APNR"), vengono descritti i requisiti di conoscenza, abilità e autonomia e responsabilità delle attività professionali oggetto di norma in conformità allo European Qualification Framework (di seguito "EQF"), istituito tramite la Raccomandazione (2017/C 189/03) del 22 maggio 2017 che abroga la precedente versione del 23 aprile 2008.

L'EQF ha istituito un quadro di riferimento comune per tutta l'Unione Europea comprendente otto livelli di qualifica, espressi sotto forma di risultati dell'apprendimento e corrispondenti a determinati livelli crescenti di competenza.  Fra gli obiettivi dell'EQF rientrano la modernizzazione dei sistemi di istruzione e formazione (nelle logiche dell'apprendimento permanente "long life learning"), l'aumento dell'occupabilità e il miglioramento della mobilità e dell'integrazione sociale dei lavoratori e dei discenti (IV considerando della Raccomandazione).

L'EQF e la Legge 4/2013 rappresentano i principali pilastri del quadro legislativo di riferimento, congiuntamente ad ulteriori provvedimenti nazionali fondamentali per la "messa a terra" del sistema delineato. In particolare, il Decreto Legislativo 13/2013 istituisce il Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze (art.8) e la creazione del Repertorio Nazionale dei titoli di istruzione e formazione delle qualificazioni professionali. L'EQF, inoltre, è raccordato al sistema nazionale delle qualificazioni italiane tramite il Quadro Nazionale delle Qualificazioni (QNQ) istituito per decreto l'08 gennaio 2018 (Decreto MLPS-MIUR). Il QNQ rappresenta lo strumento descrittivo necessario per la classificazione delle qualificazioni rilasciate nell'ambito del Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze (Dlgs 13/2013) e per la referenziazione delle qualificazioni stesse al EQF.

La normativa tecnica UNI
Il quadro legislativo-tecnico sinora descritto rafforza ulteriormente l'impatto della normativa tecnica UNI in ambito APNR che, ai sensi dell'art.6,3 della L.4/2013, "[…] individua i requisiti, le competenze, le modalità di esercizio dell'attività e le modalità di comunicazione verso l'utente".

La norma UNI in ambito APNR non si configura come una norma abilitante in quanto, ai sensi della L.4/2013, l'esercizio della professione di cui allo scopo e campo di applicazione della legge rimane libero. Essa assume piuttosto il ruolo di norma qualificante, ossia si limita a qualificare, non già la figura professionale, bensì l'attività professionale oggetto della norma, definendone i requisiti in conformità al sopraccitato EQF e fornendo inoltre delle linee guida in merito alla valutazione della conformità.

Anche la norma UNI in ambito APNR, dunque, si configura come un documento la cui applicazione rimane volontaria, eccezion fatta per i casi di cogenza acquisita previsti dall'ordinamento legislativo italiano (rinvio formale alla norma tecnica da parte di una norma cogente o rinvio generale alla tecnica di cui all'art.2087 del c.c.).

Nonostante la volontarietà della sua applicazione, la norma tecnica UNI in ambito APNR si pone l'obiettivo di realizzare uno "standard di qualità" al quale i professionisti del settore di riferimento posso volontariamente uniformarsi. L'attività normativa UNI in ambito APNR è pertanto finalizzata a qualificare l'attività professionale oggetto della norma, dando certezze e garanzie di qualità al mercato, aumentando il riconoscimento professionale di singoli professionisti e fornendo un utile strumento al legislatore nell'ottica di complementarietà tra la normazione tecnica volontaria e il settore cogente.

Il caso specifico della norma UNI 11483:2013
Quanto affermato in precedenza si applica anche nel caso della norma UNI 11483:2013 "Attività professionali non regolamentate - Figura professionale del comunicatore - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza". La norma, la cui prima versione risale al 2013, determina i requisiti in termini di conoscenza, abilità e competenza dell'attività professionale svolta dal Comunicatore, individuando 7 aree distinte di possibile attività.

Il Gruppo di Lavoro UNI/CT006/GL06 incaricato di portare a termine la revisione della norma UNI 11483:2013 si è posto l'ambizioso obiettivo di ristrutturare il testo modificando il numero e il tipo di aree di possibile attività ridefinendo il titolo della figura professionale stessa in Comunicatore Professionale.

I lavori di revisione, avviati nel 2019, si collocano in un periodo particolarmente significativo per il sistema delle norme UNI APNR, in quanto è stato recentemente introdotto dall'Ente il nuovo Schema APNR, canovaccio di riferimento per tutte le norme e le prassi UNI in tale ambito elaborato dalla Cabina di Regia UNI sulle Professioni. Il nuovo Schema si accompagna ad una serie di innovative modifiche dello schema delle norme APNR sia in termini di riferimenti legislativi (è difatti introdotto il raccordo formale al Quadro Nazionale delle Qualifiche e la richiesta di una verifica preliminare con le Aree di Attività dell'Atlante del Lavoro INAPP), sia in termini di modifiche strutturali dello Schema (nuovo prospetto conoscenze-abilità, introduzione del concetto di responsabilità autonomia, riformulazione delle appendici relative agli elementi per la valutazione della conformità).

Alla luce di quanto evidenziato in precedenza, la nuova versione della norma tecnica UNI 11483.2013, che vedrà probabilmente la luce fra fine 2020 ed inizio 2021, avrà un ulteriore elemento a proprio vantaggio per divenire il documento tecnico di riferimento per i professionisti della comunicazione e per far sì che la certificazione degli stessi in conformità alla norma, seppur non obbligatoria per l'esercizio della professione, diventi un solido standard di qualità per il settore, a tutela dei consumatori e a beneficio dei professionisti.

 

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