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La mostra su Darwin: un capolavoro di comunicazione

13/02/2009

Quella inaugurata mercoledì 11 febbraio a Roma, in occasione del bicentenario della nascita del naturalista inglese, è veramente un grande evento, non solo culturale e sociale ma anche di comunicazione. Interessante da visitare con l’occhio del relatore pubblico!

Visto lo spessore scientifico, la conoscenza e l’attualità del dibattito sul suo lavoro non era facile far parlare in modo positivo di Charles Darwin, senza dubbio uno degli scienziati più importanti e conosciuti di tutti i tempi. Ma Vittorio Bo – con la sua agenzia Codice, Idee per la cultura – uno dei maggiori esperti italiani di divulgazione scientifica, c’è riuscito alla grande attraverso l’organizzazione e la gestione della mostra DARWIN 1809-2009, realizzata a 200 anni dalla nascita del grande naturalista inglese, inaugurata mercoledì 11 febbraio a Roma al Palazzo delle Esposizioni.


L’eccezionale attività di relazioni pubbliche, la quantità di articoli, servizi televisivi e radiofonici che per diversi mesi hanno preceduto il lancio dell’evento, la presenza sul web, la campagna di comunicazione, quella di marketing e il branding che accompagna l’evento sono i segni di una gestione (quasi) perfetta dell’evento che possono essere comprese realmente solo visitando quella – che a giusta ragione – è considerata una delle mostre più importanti degli ultimi anni in Italia.


Visitando la mostra ci si può fare un’idea della grandissima attività di relazione che sta dietro l’allestimento: le partnership scientifiche, quelle culturali, con le aziende che ne hanno supportato, anche economicamente, la realizzazione, le centinaia di persone che vi hanno lavorato, i media e non ultimo – perché si vede, la mostra è pensata per loro – i destinatari ultimi: i visitatori (appassionati, turisti, studenti, docenti, ricercatori…).


Quella allestita a Roma, ma che farà tappa anche a Milano e Bari è la più importante mostra rivolta al grande pubblico mai realizzata sullo scienziato inglese. Nel solco di una tradizione espositiva coltivata da più un secolo presso l’American Museum of Natural History di New York, l’esposizione intreccia i linguaggi della storia, della narrazione, del naturalismo, della filosofia della scienza e delle ricerche sperimentali contemporanee.


La biografia avventurosa del giovane Darwin, le sue complesse relazioni familiari, l’immersione nella cultura inglese dell’epoca e nei suoi conflitti, il celebre viaggio attorno al mondo di cinque anni diventano espedienti suggestivi per raccontare la nascita di un’idea rivoluzionaria, le domande iniziali, le scoperte entusiasmanti, i prodromi di un’idea, le incertezze iniziali, i timori, il lungo silenzio e infine la pubblicazione di “On the origin of species” che fece tanto scalpore, nel 1859.


La versione italiana della mostra, con integrazioni inedite e organizzata in collaborazione con Codice Cultura, e prodotta dall’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, è stata curata in prima persona da Niels Eldredge, responsabile della divisione invertebrati dell’American Museum of Natural History di New York, fra i maggiori evoluzionisti contemporanei, con l’aiuto di Ian Tattersall fra i massimi esperti al mondo di evoluzione umana e direttore della Hall of Human Evolution presso l’American Museum of Natural History.
Il lavoro degli studiosi americani è stato coadiuvato da Telmo Pievani, associato di Filosofia della Scienza presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, filosofo della biologia ed esperto di teoria dell’evoluzione.


DARWIN 1809–2009 è basata sulla mostra organizzata da American Museum of Natural History di New York (www.amnh.org) in collaborazione con Museum of Science, Boston, The Field Museum, Chicago; Royal Ontario Museum, Toronto, Natural History Museum, Londra. Dopo Roma, dove la mostra resterà fino al 3 maggio, dal 4 giugno al 25 ottobre 2009 sarà a Milano alla Rotonda della Besana.


(gp)
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