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La protesta degli studenti: un evento dilagante che imperversa anche sui social media

30/10/2008

La protesta contro la legge di riforma della scuola sta coinvolgendo le maggiori città italiane: 800mila sono i manifestanti arrivati oggi a Roma, secondo gli organizzatori. Ma la protesta degli studenti corre anche sul web. Uno scorcio di una delle manifestazioni organizzate in questi giorni, nella foto di Vittorio Zunino, per la consueta rubrica settimanale in collaborazione con Getty Images.

Proteste di genitori, studenti e ricercatori universitari in tutta l’Italia: una community – reale – promotrice di uno dei più grandi eventi che sta interessando il nostro Paese in questi giorni, unita dal (e al) destino della legge di riforma della scuola pubblica.


I social media sono diventati lo strumento principe di questa protesta che prima ancora di arrivare nelle piazze italiane, è partita dal web.
Blog di «Coordinamento 133», il movimento che aggrega studenti e personale dell’Univeristà di Trieste nato «per difendere il sistema universitario dalle conseguenze della legge 133»; «No 133 Pavia», il blog per studenti, dottorandi, ricercatori e docenti dell’Università di Pavia: sono solo esempi di un ben più elevato numero di azioni che sono state intraprese in Rete nell’ultimo mese circa, a fronte di questa protesta.


Innumerevoli inoltre le lettere circolari contro la legge 133/08 che gli studenti recapitano via mail ai direttori delle principali testate italiane, ai singoli giornalisti e a tutti i possibili professionisti che possono essere coinvolti.


Una sorta di grassroot campaign, caratterizzata da un altissimo numero di contenuti prodotti dal basso che coinvolgono non solo i siti istituzionali ma anche blog e social network come Facebook, che è stato il principale canale utilizzato per organizzare le attività. In pochi giorni il profilo attivato ad hoc ha registrato più di 130mila adesioni. Per par condicio è giusto segnalare che anche i favorevoli alla riforma fanno sentire la loro voce in rete: su Facebook sono quasi 3mila i sostenitori del ministro della Pubblica istruzione.


Il dibattito che si manifesta tra le piazze italiane e la rete, sfrutta sapientemente il potere amplificato del passaparola e dei social media, grazie ai quali è stato attivato un fitto network di relazioni.
Le modalità di pianificazione e svolgimento di questa protesta, legittimano a pieno la reale funzione della rete: essere una piattaforma per comunicare in modo costruttivo e mettere in atto forme di produzione di contenuti generati liberamente.


(dg)


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