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Operazione greenwashing per festeggiare la terra
27/06/2008
In occasione dell'Earth Day, la webzine Prwatch fa una rassegna di tutte le iniziative, comprese quelle di semplice immagine, da parte dei più popolari brand.
La giornata della Terra è giunta alla sua trentottesima edizione, ma lo spirito originario con cui nacque si sta in parte perdendo. Al tempo delle prime epocali rivendicazioni molte cose dovevano ancora essere dette. Poi Rachel Carson, con il suo libro “La primavera silenziosa”, fece la prima denuncia all’industria dei pesticidi, mentre Greenpeace, con David Mc Taggart, faceva le sue prime battaglie.
Furono fondate, negli anni ‘70, le prime istituzioni e i primi gruppi, come il Club of Rome e il World Watch Institute di Lester Brown. Oggi ormai l’Earth Day è un appuntamento annuale, ma accanto all’afflato genuino va riscontrata anche una massiccia operazione di greenwashing da parte dei marchi più importanti. In buona fede o per semplice immagine, i brand più importanti si muovono con gigantesche campagne pubblicitarie a favore dell’ambiente.
PrWatch fa una rassegna delle iniziative più significative. Wal Mart per esempio ha una serie di iniziative eco-friendly in cantiere, mentre General Electric ha messo a punto la sua campagna di sensibilizzazione sull’ambiente, dal titolo Ecomagnation.
In questo interessante articolo, Prwatch ricostruisce il dietro le quinte di questa importante celebrazione, chiarendo anche il concetto di greenwashing ed elencando tutte le iniziative più sensazionali in tema di ambiente. Viene ricordato anche E. Bruce Harrison, l’uomo considerato spesso l’ideatore delle cosiddette relazioni pubbliche ambientali e, soprattutto, vengono elencati tutti i protagonisti della comunicazione ecologica, dagli attivisti ai comunicatori, dai brand seriamente impegnati a quelli semplicemente impegnati a ripulirsi la reputazione.
Redazione Totem – Emanuela Di Pasqua