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Professione: il mercato americano in buona salute

04/04/2012

A pochi giorni dalla presentazione del nuovo modello messo a punto dalla _Arthur Page Society,_ la _USC Annenberg_ di Los Angeles ha diffuso la settima edizione del suo GAP Study in cui mostra lo stato delle Rp negli USA. Due lavori diversi ma complementari che presentano il mercato americano come molto dinamico. Alcuni spunti di riflessione di _Toni Muzi Falconi._

di Toni Muzi Falconi
In parallelo con la diffusione pubblica del modello Building Beliefs, la USC Annenberg di Los Angeles ha, a sua volta, reso pubblica la settima edizione del suo GAP Study (General Accepted Practices) avviato nel 2002 e oggi biennale.
Per molti aspetti i due documenti, pur se concettualmente distinti e con obiettivi completamente diversi, si completano per prospettare una visione fortemente positiva delle dinamiche della professione delle relazioni pubbliche negli Stati Uniti in questo periodo.
Il GAP Study assomiglia per molti versi all’European Communication Monitor e le due istituzioni accademiche (USC e Università di Lipsia) collaborano fra loro già da diversi anni, anche se mantengono le rispettive impostazioni metodologiche.
I dati più importanti che emergono dal GAP di quest’anno sono ( ma il consiglio è di scaricare qui tutto l’insieme, leggerlo con attenzione e tenerlo da parte per consultarlo di tempo in tempo):

negli ultimi due anni gli investimenti in relazioni pubbliche sono sostanzialmente cresciuti per ogni categoria di organizzazioni e i salari dei professionisti rappresentano il 48% di quegli investimenti, seguiti dalla esecuzione dei programmi (25%), dai consulenti (18%) e dalla misurazione e valutazione delle attività (9%)
la comunicazione interna è diventata una responsabilità diretta delle relazioni pubbliche nell’80% dei casi (era il 67% due anni prima)
la responsabilità delle relazioni con i clienti è passata dal 6 al 15%, più che raddoppiata
la responsabilità dei social media è passata dal 53 al 70%°gli investimenti nella misurazione e valutazione sono più che raddoppiati nel biennio (dal 4 al 9%).
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