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Sassoli De Bianchi: il 2015 è l’anno della svolta

11/02/2015

“L’apertura a metà anno dell’Expo, insieme alla migliore competitività dell’euro, alla diminuzione del prezzo del petrolio, alla ripartenza del settore automotive, lasciano sperare che il 2015 sia l’anno della svolta per il mercato pubblicitario”. Così il Presidente Upa, Lorenzo Sassoli De Bianchi, commentando i dati Nielsen relativi al 2014.

“È l’anno della svolta: il 2015 parte con i migliori auspici per il mercato pubblicitario, ci sono segnali incoraggianti di ritrovata fiducia nella ripresa economica italiana”. Ne è convinto il presidente Upa, Lorenzo Sassoli De Bianchi, che mostra ottimismo dopo la presentazione dei dati Nielsen, secondo i quali il mercato pubblicitario italiano ha chiuso il 2014 con un lieve calo (-0,4%).

“Prevediamo un aumento degli investimenti nel 2015 fra il +1% e +2% – ha aggiunto – con una conferma del trend di ripresa degli investimenti registrato lo scorso anno. Segno che le imprese che investono in comunicazione credono in un PIL italiano giunto ad un punto di svolta positiva, tanto da posizionare le previsioni ad un valore più che doppio rispetto alle sue dinamiche attuali. L’apertura a metà anno dell’Expo, insieme ad altri segnali macroeconomici – dalla migliore competitività dell’euro, alla diminuzione del prezzo del petrolio, alla ripartenza del settore automotive – lasciano ben sperare”.

Quanto al dato del mercato degli investimenti in Italia, secondo il presidente Upa è fondamentale fare un confronto con l’anno precedente. “Se si pensa al calo a due cifre con cui si è chiuso il 2013, e a tutto il pessimo quinquennio precedente dall’autunno del 2008, si tratta di una performance considerevole. In linea, del resto, con altri segnali ancorchè embrionali di crescita (occupazione, produzione industriale, consumi) che stanno caratterizzando questi primi mesi del 2015”.

“È interessante notare non soltanto il significativo incremento degli investimenti sul web – finalmente stimati su tutte le piattaforme, video, social, search – conclude – la ripresa dell’outdoor e la tenuta della televisione e della radio, ma anche il fatto che per la prima volta dopo anni anche tutto il settore della stampa, quotidiani e periodici, fa registrare un rallentamento della contrazione degli investimenti”.
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