I sondaggi parlano chiaro: la situazione economica sta andando a vantaggio dell'opposizione di destra guidata dal Fidesz, partito conservatore di Viktor Orban, primo ministro ungherese fino alle ultime elezioni del 2002. Se si votasse oggi per le europee di giugno il Fidesz otterrebbe il 50% delle preferenze, mentre gli appoggi popolari alla maggioranza di governo scenderebbero al 32%.C'è chi sostiene addirittura che il premier ungherese sia oggetto di un complotto. Ancora di salvezza potrebbe essere l'esperto di comunicazione Ron Werber, ex responsabile della comunicazione per il Labour Party israeliano che, dopo la vittoria elettorale della sinistra rumena nel 2000, decise di arruolarsi per i socialisti ungheresi. Ma il partito socialista ungherese è stato corteggiato anche da due società di lobbying di Washington.Ancora non è chiaro se il congedo temporaneo di Werber sia collegato all'arrvo dei lobbisti statunitensi, ma intanto le relazioni tra Medgyessy e il suo partito si stanno deteriorando, soprattutto dopo la sua ultima suggestione di creare una lista unica in occasione delle elezioni europee che comprenda Socialisti, Liberi Democratici, Fidesz e Forum Democratico.Quel che è certo è che Medgyessy, per poter trasformare il fiorino ungherese nella moneta unica europea, si troverà costretto ad attuare ulteriori politiche fiscali restrittive, operazioni molto impopolari, e avrà indubbiamente bisogno di una solida operazione di spinning.Un caso di spinning in occasione delle elezioni ungheresi. Il partito socialista magiaro ha bisogno di uno spin doctor: i sondaggi danno vincente l'opposizione e i numerosi problemi che sembra avere l'Ungheria a causa dell'alto deficit e della fragilità della sua moneta potrebbero portare a una crisi di legittimità per l'attuale governo capeggiato dal premier Peter Medgyessy. Dietro le quinte dell'appuntamento elettorale in Ungheria.
