Vi ricordate che la scorsa settimana sul sito del WPRF abbiamo presentato i contenuti della prima sessione parallela dedicata a le organizzazioni governano e comunicano la diversità ?Questa settimana è, invece, la volta della seconda sessione parallela:comunicazione con la diversità .Questa sessione prende il via mercoledì 29 giugno alle 13.30 in concomitanza con le altre due sessioni parallele (le organizzazioni governano e comunicano la diversità' e comunicare nella diversità ).A moderare i primi tre panel di questa sessione sarà Kate Nicholas, capo redattore di PR Week, il più importante media internazionale della comunità professionale delle relazioni pubbliche.Ecco qui di seguito una carrellata sui relatori ed i rispettivi interventi.Primo panel (13.30-15.00)Anne Gregory (Gran Bretagna), membro del consiglio di amministrazione del Yorkshire Mental Health Trust, professore ordinario di relazioni pubbliche alla Leeds Metropolitan University e vice presidente di CIPR.Il suo intervento racconterà il modo in cui la visione, i valori e gli obiettivi del Yorkshire Mental Health Trust sono stati identificati con la partecipazione attiva e l'inclusione dei pazienti e del personale interno e come questo processo continua tuttora, evidenziandone i benefici derivati.Pier Aldo Rovatti (Italia), professore di filosofia all'Università di Trieste.(in attesa della sintesi)Charles Harman (USA), responsabile comunicazione, marketing e relazioni istituzionali di NAMI (National Alliance for the Mentally Ill).Spiega come NAMI, una volta organizzazione centralizzata e focalizzata su questioni federali, sia diventata una infrastruttura sociale di rappresentazione degli interessi della comunità e di mobilitazione civile sul territorio. L'attenzione verte soprattutto su come sia stato adottato il valore della diversità attraverso l'inclusione dei malati ad ogni livello e sulla strategia di comunicazione implementata, passata da una diffusione di informazioni tramite i mass media ad una comunicazione interattiva con i pazienti e le loro famiglie moltiplicatori di messaggi diretti alle rispettive comunità e con l'organizzazione continua di eventi.Secondo panel (15.00-15.45)Andreas Heinecke (Germania), 'creatore sociale', artista e filosofo e Orna Cohen (Francia), 'curatore di mostre' e psicologo clinico.Andreas e Orna, molto conosciuti per essere stati creatori e curatori di Dialoghi nel Buio (Milano ed Amburgo) e Teatri del Silenzio (Parigi) le due più celebrate mostre sociali degli ultimi cinque anni in Europa-, introdurranno il concetto di laboratorio sociale', alla ricerca di nuove forme di comunicazione per facilitare relazioni tra persone che sviluppano la loro creatività sociale per riconsiderare i propri valori e giudizi per condividere (il tempo), prendersi cura (ciascuno dell'altro) e osare (essere aperto per l'altro); per modificare pregiudizi, ignoranza e stereotipi trasformandoli rispettivamente in interesse, apertura e rispetto.Terzo panel (15.45-16.15)Stephanie Griffiths (Sud Africa), partner della sua società di ricerca organizzativa e comunicazione applicata e Kevin Thomson (Gran Bretagna), fondatore della Communication Foundation e professore emerito alla School of Business della Birmingham University.Stephanie e Kevin lavorano assieme per sensibilizzare le organizzazioni sulle questioni della comunicazione in profondità (sotto la superfice) ed hanno recentemente esteso le attività della Communication Foundation in Sud Africa, paese riconosciuto per essere riuscito ad abbattere barriere ed ostacoli che impedivano una libera comunicazione. Saranno anche presentati i risultati di un'indagine globale condotta per indidivuare il livello di adesione e la volontà di comprendere le variabili della comunicazione in profondità.Quarto panel (16.15-18)Manoel Ribeiro (Brasile), consulente dell'UNESCO nella valutazione dei programmi per/nelle comunità giovanili delle favelas di Rio de Janeiro e delle zone limitrofe.Una esperienza di urbanizzazione nella Favela da Serrinha, una delle 700 sovra popolate favelas che sorgono nell'area metropolitana di Rio d Janeiro che testimonia l'efficacia di una comunicazione interattiva in uno spazio' desertificato e occupato dal traffico di droga e dai suoi luogotenenti' armati. Lavorando con gruppi di abitanti e con il sostegno dalle famiglie e dei vicini con legami etnici e culturali, si sono creati raggruppamenti sul territorio, ciascuno con una propria idea ed un proprio interesse di governo degli spazi comuni. Anche altri gruppi di persone, come i piccoli commercianti e gli studenti di samba si sono interessati alla riorganizzazione del traffico e delle dinamiche della mobilità. L'implementazione di queste micro-economie, assieme alla (ri)scoperta degli spazi pubblici, ha provocato grandi cambiamenti negli schemi di occupazione del territorio dei trafficanti incentivando una nuova, intensa e attiva presenza degli abitanti.Annalie Naude (Sud Africa), direttore della ricerca per lo sviluppo sostenibile della North-West University e Tania Le Roux (Sud Africa), docente alla School of Communication Stidies della Norh-West University.Nuove disposizioni obbligano le organizzazioni a migliorare la cittadinanza d'impresa. Alcune di queste concernono il settore estrattivo-minerario. Una in particolare obbliga tutte le imprese estrattive di impiegare almeno il 10% di donne entro il 2008, contro una percentuale di oggi pari ad appena l'1-2%. Considerata la assai diversificate provenienza etnica dei lavoratori, la differenza delle lingue parlate, delle culture e delle esperienze educative precedenti, l'obbligo di impiego di un maggior numero di donne rappresenta un ulteriore momento di criticità in una dimensione già complicata e diversa per antonomasia. Una recente ricerca sulla percezione degli stakeholder condotta per Lonmin Platinum -terzo produttore al mondo di platino- ha evidenziato importanti riflessioni sulle posizioni delle donne nell'industria mineraria e su come comunicare la tematica di genere in una comunità tipicamente maschile.Lobsang Lungrik (Tibet), medico terapista e monaco buddista, in esilio.La millenaria cultura tibetana corre seri rischi di essere definitivamente cancellata: la crescente presenza cinese seguita all'invasione degli anni '50 rischia di trasformare in una minoranza i Tibetani. Molti monaci e laici tibetani hanno trovato rifugio in India e nella altre zone limitrofe dove, con rigore e tenacia, mantengono fervide le tradizioni spirituali e filosofiche che esercitano tanta influenza nell'Occidente. Il problema principale, tuttavia, è come garantire la continuità culturale del Tibet e comunicare con le nuove generazioni, soprattutto sforzandosi di aiutare i ragazzi nomadi ad andare a scuola e ad essere contaminati dall'antica e preziosa tradizione culturale tibetana.Lisa Finucane (Nuova Zelanda), responsabile della comunicazione di MetroWater Auckland City e vice presidente del Public Relations Institute of New Zealand (PRINZ).Qualsiasi decisione che possa produrre conseguenze sull'ambiente deve, per legge, essere subordinata all'ascolto preventivo delle opinioni delle diverse comunità, soprattutto quella dei Maori. A seguito dell' approvazione del Resource Management Act nel 1991 il coinvolgimento delle comunità locali non è soltanto buon senso organizzativo o indicatore aggiuntivo di responsabilità sociale: è un elemento richiesto dalla legge, quindi obbligatorio! Non ottenere questa legittimazione sociale dalle varie comunità e dai vari gruppi etnici potrebbe implicare diverse conseguenze negative per le organizzazioni. La sfida per la Nuova Zelanda -nazione dalle dimensioni simili alla Gran Bretagna ma con una popolazione di soli 4 milioni di abitanti- è aggiornare i concetti della comunicazione bi-culturale appresi dagli europei nel 1800 e declinarli, estendendoli, ad una società multi-culturale come quella del XI secolo.Giovedì 30 giugno (mattina)Quinto panel (9.00-11.00)orientamento sessuale e relazioni pubbliche, in collaborazione con EGMA (European Gay Managers Association)Moderatore: Ivan Scalfarotto, responsabile delle risorse umane Capital Markets EMEA e co-responsabile Citigroup Pride GLBT (gay, lesbian,bisexual and Trasngender).Furio Garbagnati, amministratore delegato di Weber Shandwick Italia.Gianluca Nonnis, vice presidente Image&PR Tiscali Corporate.Altri due partecipantiIn un periodo storico e sociale in cui crescono e si rinforzano le opportunità di cittadinanza, di talento, di vita quotidiana e di peso economico-sociale delle persone gay e lesbiche, l'orientamento sessuale è senza dubbio l'area meno esplorata tra i vari fenomeni che tradizionalmente si posizionano sotto l'ombrello della Diversità.Le testimonianze dei relatori, le esperienze di chi ha affrontato la sfida di trovare coerenza fra successo professionale e rispetto per la propria diversa identità, aiuteranno a migliorare la comprensione del fenomeno e a non sottovalutarne la complessità. Riconoscere di dialogare con un interlocutore 'differente per orientameto sessuale' è un passo importante di cui i relatori pubblici possono e devono farsi garanti.Il ruolo delle relazioni pubbliche e della comunicazione diventa anche importante per il sempre più evidente rilievo sociale ed economico che questa diversità va assumendo e per l'impatto che una comunicazione consapevole potrebbe avere sulla rappresentazione pubblica della comunità mondiale dei gay e delle lesbiche.(tmf)Ecco la presentazione della seconda sessione parallela del WPRF.