Anna Romanin
Appuntamento il 23 giugno con “Pronto Soccorso AI - creatività e strategia”, imperdibile corso di Mafe de Baggis e primo webinar organizzato dalla nuova CASP di FERPI per i soci.
Tra i valori messi in campo dalla nuova FERPI, l’aggiornamento professionale dei soci è uno dei più importanti. Per i professionisti della comunicazione adeguarsi alle sfide della professione significa non solo sviluppare nuove competenze ma anche padroneggiare il cambiamento, Per questo - non a caso - la Commissione di Aggiornamento e Specializzazione Professionale (CASP), che si dedica le attività formative FERPI, ha deciso di proporre come argomento del primo corso di formazione l’Intelligenza artificiale.
L’AI può supportare i professionisti della comunicazione nelle loro attività?
Sarà Mafe de Baggis, volto amico di FERPI, speaker di InspiringPR 2019 e specialista della comunicazione, ad inaugurare la formazione della nuova CASP rispondendo a questa domanda.
Il corso online “Pronto Soccorso AI - creatività e strategia” è anche la risposta ad uno dei temi più caldi del momento, perché non c’è professionista che ora non si stia chiedendo come utilizzare l’Intelligenza Artificiale per migliorare la propria attività.
“Pronto Soccorso AI - creatività e strategia”: di cosa si tratta?
Un incontro per scoprire che le intelligenze artificiali generative sono uno strumento di lavoro, non un concorrente. Chi lavora con le parole (e con le immagini) per creare relazioni ha bisogno di idee e di prospettive diverse, poter contare sui modelli linguistici come ChatGpt o Claude o Bard è un moltiplicatore di energie e di creatività.
In questo incontro vediamo una breve storia delle AI, del copyright, della remix culture e gli strumenti per lavorare a progetti, piani editoriali e strategie con un aiuto in più.
Mafe de Baggis si racconta
Lavoro per liberare le energie delle aziende e delle persone usando le storie per mettere ordine nel loro modo di comunicare, di raccontarsi, di entrare in relazione con gli altri. Lo faccio usando soprattutto i media digitali, ma solo perché da una ventina d’anni sono l’ambiente più interessante tra tutti quelli a disposizione, soprattutto se combinati con un uso narrativo degli spazi fisici (negozi, uffici, luoghi d’incontro).
