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Applicare le relazioni pubbliche nei rapporti fra gli Stati. Il caso Croazia/Slovenia
13/07/2004
Il recente simposio di Bled è stato per tre giorni sulle aperture dei telegiornali, dei quotidiani e dei giornali radio di Slovenia e Croazia grazie ad una dimostrazione 'in vitro' davvero curiosa di efficacia delle relazioni pubbliche nei rapporti fra due Stati.Il docente, professionista e imprenditore sloveno Dejan Vercic si è sposato un anno e mezzo fa con la croata Ana (nella foto)
Anche lei studiosa di relazioni pubbliche, docente a Zagabria e, come il marito, ex allieva di James Grunig all'Università del Maryland.Dal giorno del matrimonio, i due hanno intensificato il tradizionale confronto non sempre tranquillo che agita da molti anni i rapporti fra croati e sloveni.In modo particolare Ana accusava Dejan che erano i giornali sloveni a dare una visione distorta del contenzioso, mentre Dejan rimproverava a Ana l'esatto contrario. Fino a quando i due hanno deciso di indagare se davvero l'impatto dei media fosse così forte sulle relazioni fra i due Paesi e, in tal caso, se una azione concertata di media relations non potesse disinnescare qualche mina vagante. Il tutto è stato realizzato e condotto in modo da fare accadere il clou proprio nei giorni del simposio.Per un mese i titoli di testa e i testi dei media principali dei due paesi sono stati tenuti sotto osservazione. Sono stati identificate dieci issue ricorrenti negli articoli, e ne sono state scelte due:
i comportamenti attribuiti dai media sloveni alle autorità croate nei confronti dei turisti sloveni;
i comportamenti attribuiti dai media croati ai vigili sloveni nei confronti degli automobilisti croati.
Per entrambi le issue sono stati condotti focus group con turisti sloveni, autorità croate addette, vigili sloveni addetti e automobilisti croati per analizzare più a fondo il merito delle polemiche giornalistiche.Quindi sono stati condotti sondaggi nei due paesi e si è in effetti verificato che il vissuto dei croati su ciascuna delle due issue, del tutto indipendentemente dal merito delle cose, era largamente orientato dalla attribuzione ai media dell'altro Paese di una posizione che non aveva a che fare con la realtà. In sostanza i lettori croati attribuivano ai media sloveni la responsabilità di aizzare gli sloveni contro i croati e vice versa. Ma questo era semplicemente non vero.Alla vigilia del simposio di Bled i due colleghi hanno esposto i risultati del loro lavoro in una conferenza stampa e sono stati travolti da interviste radio televisive di ogni tipo. Il giorno dopo i due Governi hanno deciso di istituire due tavoli comuni di confronto e discussione su entrambi le issue riscontrate. Potenza dei media! Ma anche e soprattutto potenza dell'intelligenza e della professionalità di due eccellenti relatori pubblici. (tmf)