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Il futuro delle Relazioni pubbliche

27/11/2008

Se ne è parlato la settimana scorsa a Gorizia dove, in occasione del decennale del Corso di Laurea in Rp esperti, accademici e professionisti, si sono confrontati su passato, presente e futuro della disciplina, della professione e del mercato in Italia. Ne abbiamo parlato con Renata Kodilja. _(Online i video degli interventi)_

Le relazioni pubbliche godono di buona salute e, nonostante la crisi internazionale, attraversano un momento molto importante sia da un punto di vista professionale che di mercato. In questo scenario la formazione, soprattutto quella universitaria, assume un ruolo strategico per il futuro della professione.


Ma c’è bisogno che accademia, associazioni professionali e imprese facciamo sinergia come ha affermato il Vicepresidente Ferpi Giampietro Vecchiato intervenendo a Gorizia, il 21 novembre scorso alla tavola rotonda organizzata nell’ambito dell’evento del decennale del Corso di Laurea in Rp dell’Università di Udine e Gorizia, che si è svolto dal 20 al 24 novembre nella città friuliana. “Non siete soli – ha affermato Vecchiato, parlando anche a nome del presidente Gianluca Comin, rivolgendosi agli studenti, ai docenti e ai professionisti intervenuti – la Ferpi ma tutto il mondo professionale vi è vicino ed è impegnato su diversi fronti per garantire una sempre maggiore e proficua collaborazione tra università e centri di ricerca, associazioni professionali e imprese”.


Un messaggio positivo, dunque, rivolto soprattutto alle migliaia di studenti in comunicazione e relazioni pubbliche ma anche ai giovani professionisti che ribadisce l’impegno adottato appena qualche giorno fa anche dal Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione.


Abbiamo chiesto a Renata Kodilja, docente di Psicologia delle Relazioni al corso di laurea in Relazioni Pubbliche dell’Università di Udine a Gorizia, attivamente coinvolta nell’organizzazione del convegno di fare un bilancio complessivo degli eventi e del dibattito che hanno segnato i festeggiamenti il decennale.


Domanda. Gorizia è stata l’occasione per fare il punto delle situazione sulle Rp in Italia. Quale quadro emerge complessivamente dal dibattito?
Risposta. Nelle nostre intenzioni, la lunga tre giorni di convegno che ha visto la presenza a Gorizia di molti nomi noti tra i ricercatori e i professionisti nell’ambito delle Relazioni Pubbliche, doveva rappresentare un momento di riflessione, anche in prospettiva storico-culturale, delle evoluzioni e potenzialità della disciplina da un lato e dalla professione dall’altro. Complessivamente consideriamo che il contributo scaturito dal confronto risulti come particolarmente fecondo.


Ne esce un’immagine di una disciplina in fortissima evoluzione che vede il suo progressivo affermarsi in ambiti diversi e con un profilo molto netto rispetto al più ampio e indistinto panorama delle scienze della comunicazione. Come ha ribadito Toni Muzi Falconi, la nostra è una prospettiva strategica di gestione delle relazioni con gli stakeholder in un contesto estremamente magmatico e fluido in cui interessi, pubblici e influenti sono in costante trasformazione entro il gioco di “geometrie variabili” e contingenti, nel quale la comunicazione è strumento per il raggiungimento dell’obiettivo. Questa peculiarità ci ha preparati nel migliore dei casi a raffinare le strategie manageriali e relazionali dall’elevato valore aggiunto.


In questo concordo perfettamente con Furio Garbagnati: per far fronte alla crisi abbiamo una marcia in più per motivi economici, in quanto le RP costano di meno e “rendono” di più sul lungo periodo nei termini di reputazione, rispetto ad altri investimenti, e per motivi di competenza, da sempre addestrati all’ascolto siamo in grado di ridefinire le mappe variabili di pubblici e influenti e agire strategicamente di conseguenza in maniera flessibile.


I dati presentati durante il dibattito da Emanuele Invernizzi e altri relatori, confermano inoltre che nell’ultimo quinquennio l’impiego delle relazioni pubbliche da parte delle organizzazioni è stato in costante e massiccio aumento, delineando così un trend atipico che lascia immaginare una continuazione dell’andamento positivo. Complessivamente mi pare che il quadro ci indichi chiaramente quali saranno le sfide professionali nell’immediato: la qualità, feconda e genuina, della relazione con gli stakeholder che possa produrre un esito positivo e duraturo in termini di reputazione per l’organizzazione e che si traduca in indicazione strategica trasparente per il top management della stessa entro un contesto economico, sociale e culturale sempre più “fluido” e accelerato.


D. Il convengo ha visto anche un confronto con profili e percorsi formativi in un momento in cui l’Università italiana è chiamata al banco degli imputati da attori (giornalisti) e componenti sociali diverse. Quali i commenti sul rapporto tra mondo professionale e mondo della formazione e sulla necessità di evoluzioni o trasformazioni del mondo accademico?
R. Gli incontri di Gorizia hanno intesa certamente fare il punto delle collaborazioni con il mondo delle associazioni professionali e con quello produttivo. Credo che nelle conclusioni ci riconosciamo come strettamente interdipendenti e per questo con l’esigenza di raccordare con maggiore dettaglio e cura i nostri rispettivi obiettivi e di raffinare ulteriormente il linguaggio comune che abbiamo sviluppato nell’ultimo decennio.


In questo senso credo che l’università italiana debba rinnovare il patto di solidarietà e condivisione con i professionisti di varia area che, almeno per le Relazioni pubbliche, è stato un punto fermo per la crescita e lo sviluppo delle comunità di professionisti, di ricercatori e di formatori. È vero che in questo momento una certa stampa spaccia stereotipi e dati, veri o presunti, di sperperi e malcostumi accademici (a tal proposito il dato presentato da Toni Muzi Falconi derivato dalla ricerca condotto sulle rappresentazioni dei giornalisti rispetto alle RP sottolinea come i giornalisti mostrino un’immagine semplificata e stereotipata della professione).


Senza entrare nel merito del confronto, credo che al di là delle facili evocazioni di immaginari stereotipati, il convegno di Gorizia abbia messo in evidenza una forte partecipazione rispetto al futuro delle relazioni pubbliche e a quello dei relatori pubblici, da parte delle diverse componenti professionali coinvolte. Dal canto suo credo che l’Università, e il corso di laurea in RP a Gorizia in questo è fortemente impegnato, risponderà sempre più attentamente alle indicazioni di profilo, di nuove professioni e di qualità della formazione.


D. Uno degli obiettivi della vostra iniziativa consisteva nel definire gli equilibri di mercato per le professioni delle Relazioni pubbliche. Com’è andata?
R. Sì, abbiamo intitolato una lunga sessione di lavoro come “professione RP. Testimonianze dal mondo delle professioni” con il chiaro intendo di confezionare un caleidoscopio di prospettive professionali con relative sfide per le relazioni pubbliche nell’ottica dell’azienda, dell’agenzia, dell’amministrazione pubblica, del non profit, della ricerca, ecc. Complessivamente, nonostante l’”specificità” delle RP rispetto ai diversi ambiti professionali, mi pare di delineare una sostanziale condivisione di intenti (il valore della reputazione), di strategie relazionali (dai canali tradizionali ai social media e oltre tutti condividono il bisogno di “contatto” adeguato e di cura della relazione con stakeholder e influenti), di impegno formativo dei giovani che inizia all’università (il sapere) che si sviluppa attraverso modalità di scambio e tirocinio con le realtà organizzative (il sapere fare) fino al raggiungimento dell’obiettivo ultimo: il sapere essere relatori pubblici.


I nostri ospiti hanno portato testimonianze dalla realtà delle agenzie di RP – Furio Garbagnati, Assorel (Leggi il report dell’intervento di Furio Garbagnati ) e Advertising – Milka Pogliani, McCAnnGroup (Leggi il report dell’intervento di Milka Pogliani ) che al momento si confrontano con le gli adeguamenti e le evoluzioni del mercato rispetto alle contingenze economico-finanaziario.


La voce dell’impresa che investe decisa sul valore del brand: Anna Illy di IllyCaffè (Leggi il report dell’intervento di Anna Illy ) e Gelsomino Sirabella di Wartsila (Leggi il report dell’intervento di Gelsomino Sirabella ).


Alla voce della Pubblica Amministrazione che negli ultimissimi anni ha fatto un notevole sforzo per fare qual salto di qualità e quell’avvicinamento reale al cittadino da tempo ormai auspicato e accompagnato dalla normativa in materia – Carlo Bianchessi, regione Lombardia (Leggi il report dell’intervento di Carlo Bianchessi ) e Bruno Cipolla, Provincia di Treviso (Leggi il report dell’intervento di Bruno Cipolla ).


Fino alla realtà del mondo non profit, mondo in fortissima tensione evolutiva nonostante le gabbie normative italiane (Giangi Milesi, Cesvi).


Abbiamo voluto completare il pout-pourri sulla professione con alcune testimonianza di laureati in Relazioni Pubbliche del corso di laurea di Gorizia: Marco Bardus (Leggi il report dell’intervento di Marco Bardus ), Barbara Candotti ed Elena Fornasier (Leggi il report dell’intervento di Elena Fornasier ) che hanno scelto percorsi molto diversi tra di loro per questo motivo di possibili ispirazioni per gli studenti.


Inoltre i festeggiamenti del decennale hanno rappresentato un’occasione per tornare a parlare della nostra rivista scientifica “Contatti” e per confrontarci sul tema del secondo numero, particolarmente in linea con gli obiettivi dei diversi dibattiti: il volume è infatti dedicato a “pubblici”, “intrecci” e “attese” ed è stato presentato tra gli altri dal suo direttore responsabile Nicoletta Vasta. (Leggi il report della presentazione di Contatti ).


La redazione



Guarda i video realizzati in occasione delle celebrazioni del decennale del Corso di Laurea in Relazioni pubbliche a Gorizia:


1° giornata (20-11-2008):


- Presentazione rivista “Contatti”: http://blip.tv/file/1520790



2° giornata (21-11-2008) mattina:


- Introduzione Pascolini: http://video.google.it/videoplay?docid=-7801261803510337518


- Csillaghy: http://video.google.it/videoplay?docid=-8696403904162057374


- Morcellini: http://video.google.it/videoplay?docid=2044296298925047603


- Invernizzi: http://video.google.it/videoplay?docid=-8010847541111110425


- Vecchiato: http://video.google.it/videoplay?docid=-5603769761751177789


- Zangrandi: http://video.google.it/videoplay?docid=6874138412299362373


- Conclusioni Csillaghy: http://www.youtube.com/watch?v=jGAu9DtB-1A


- Bombi, Pira, Panzini: http://blip.tv/file/1520432



2° giornata (21-11-2008) I sessione pomeriggio:


- Kodilja: http://marcorizzo82.blip.tv/file/1519936


- Garbagnati: http://blip.tv/file/1519707


- Illy: http://blip.tv/file/1519671


- Bianchessi: http://blip.tv/file/1519410


- Pogliani (1a parte): http://www.youtube.com/watch?v=Z9XY-SGt_j4


- Pogliani (2a parte): http://www.youtube.com/watch?v=Q2EXxkeZeYM


- Milesi: http://blip.tv/file/1519614


- Bardus: http://blip.tv/file/1519582/



2° giornata (21-11-2008) II sessione pomeriggio:


- Brusati: http://marcorizzo82.blip.tv/file/1520283/


- Och: http://blip.tv/file/1520551


- Candotti: http://marcorizzo82.blip.tv/file/1520024/


- Sirabella: http://www.youtube.com/watch?v=td5B1AtasKo


- Fornasier: http://marcorizzo82.blip.tv/file/1520112/


- Cipolla: http://marcorizzo82.blip.tv/file/1520226/


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