Daniele Chieffi
Tre anni di lavoro, un nuovo sito e un approccio al digitale completamente nuovo. Moltissime le cose fatte e ancora molte quella da fare. A una settimana dalla fine del suo mandato, il bilancio del direttore del sito Ferpi, Daniele Chieffi.
Questa è la mia ultima settimana da direttore del sito Ferpi. Con la prossima assemblea elettiva del 22 giugno considererò concluso il mio mandato. Resterò in carica per l’ordinaria amministrazione sino al momento in cui il nuovo presidente non sceglierà il nuovo direttore.
È stato un privilegio e un onore dirigere il più importante luogo di dibattito e informazione della più importante associazione della mia professione. Un bellissimo viaggio lungo tre anni. Tre anni intensi, durante i quali ho imparato e lavorato tanto, ho riso e mi sono adirato, ho faticato e mi sono divertito, tutto per onorare il mandato che avevo ricevuto: gestire e migliorare i touch points digital di Ferpi.
Così abbiamo provato a rinnovare il sito, ripensandolo completamente. Abbiamo rinnovato e riorganizzato i touch points social della Federazione. Parlo al plurale perché senza Francesca Sapuppo, Francesca Scenini e Mary Posa, la loro pazienza, disponibilità, umanità e professionalità, nulla di quello che è online ora sarebbe stato possibile. Un ringraziamento lo devo anche al Segretario generale, Rita Palumbo. Il suo sostegno e il suo impegno per risolvere gli aspetti economici, organizzativi e per chiudere una vecchia ma complessa partita, sono stati preziosi. Poi la vita ci ha portato su sponde diverse, ma questa è un’altra storia.
In questi tre anni mi sono assunto una responsabilità importante: chiedere alla Ferpi di investire una cifra importante nella ristrutturazione del sito. Sul risultato di questa spesa state navigando adesso. Si poteva fare meglio? Certo. Si poteva fare di più? Ovviamente. Sulla prima questione mi rimetto al giudizio dei colleghi, sulla seconda il problema sono state le risorse. La nostra Federazione ha un urgente bisogno di nuova linfa economica. Sono pronti i progetti per una piattaforma di e-learning all’avanguardia, per quella del voto elettronico, per un database dei fornitori “certificati Ferpi” e ancora le sezioni specializzate per le singole territoriali e per i giovani. Progetti, appunto, pronti per essere implementati ma fermi per mancanza di fondi.
Qualcosa però siamo riusciti a farla. In questi tre anni abbiamo preso un sito progettato bene ma realizzato (non certo per colpa dei colleghi che mi hanno preceduto) decisamente male. Lo abbiamo completamente riprogettato, indicendo una gara che ci ha portato a scegliere l’offerta migliore dal punto di vista sia tecnico che economico (grazie a Labodi per il loro lavoro, impegno e pazienza). Abbiamo ripensato l’UX, le sezioni, la piattaforma, il back-end e il front-end. Abbiamo reintrodotto, con un widget dedicato, la possibilità di commentare e condividere gli articoli, abbiamo esportato il database completo di tutti gli articoli Ferpi e lo abbiamo reimportato nel sito, rendendolo finalmente nuovamente disponibile.
Abbiamo raffinato i parametri SEO e poi abbiamo finalmente collegato il sito al database dei soci, creando di fatto la prima banca dati pubblica dei professionisti della comunicazione. Ogni socio ha il suo profilo che può gestire in autonomia e che lo informa della sua situazione nei confronti della Federazione (crediti, quote), mentre chiunque può ricercare un socio per specializzazione professionale e area territoriale.
Come ogni novità ha portato apprezzamenti ma anche critiche e osservazioni ma…. Troppe poche. Mi sarei aspettato una pioggia di osservazioni, critiche feroci, una sindrome maniaco ossessiva nel trovare difetti, bug, malfunzionamenti. Invece a parte una polemica per non aver usato il termine “relatori pubblici” bensì “comunicatori” (stimolante e sulla quale ho assai riflettuto), poco altro è arrivato. Un silenzio che è l’aspetto che vorrei sottolineare al termine di questo mio piccolo bilancio di fine mandato.
Silenzio, troppo. Mi sono interrogato su questa quasi assoluta mancanza di partecipazione. Sicuramente può essere dipeso dalla mia linea editoriale ma credo che sia comunque anche un segnale, un sintomo (insieme ad altri) di una patologia più diffusa, che mi porta a dire che chi verrà dovrà assumersi l’onere di coinvolgere e appassionare TUTTI i soci, affinché la Federazione continui a vivere e sia sempre più una casa comune.
Non mi resta che dire grazie. Grazie a Pier Donato Vercellone che mi ha voluto alla direzione del sito, ai colleghi del Cdn con i quali abbiamo condiviso sogni e delusioni, fatiche, vittorie e sconfitte. Grazie ancora a Mary e alle Franchesce (un bacio per ogni chiamata che ho perso e due baci per aver insistito sino a quando non rispondessi a quel maledetto telefono). Grazie ai colleghi che hanno scritto per il sito, che hanno gestito le rubriche, che hanno commentato e condiviso gli articoli, che insomma hanno resa viva la comunità. E grazie a Ferpi, farne parte è stato un onore.