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Blair va pazzo per le rp

26/09/2006

La spesa in comunicazione e relazioni pubbliche, nel corso del governo Blair, è triplicata.

Durante il suo governo Tony Blair ha messo in piedi un vero esercito di comunicatori che conta più di 3.200 persone pagate dai contribuenti. Le cifre sono state ottenute e divulgate dai conservatori, attualmente all'opposizione. Tra addetti stampa e relatori pubblici sono 1.850 le persone che lavorano nei Ministeri a Whitehall, sede del governo inglese (un esempio per tutti: il vice primo ministro John Prescott ha ben tre addetti stampa).
Gli ulteriori 1.444 addetti fanno parte del gruppo di consulenti esterni. Il conto sale così a 3.259 comunicatori che collaborano con il governo laburista che, quando salì al potere nel 1997, trovò circa 300 addetti stampa e pochi relatori pubblici. Ma da quando Mr Blair è al n° 10 di Downing Street, le spese di pubblicità, marketing e pubbliche relazione del Governo sono triplicate. In numeri: il budget governativo per Rp, advertising e marketing è passato dal '97 al 2005 da 111 a 322 milioni di sterline. E molto di questo denaro è stato speso in pubblicità su cavalli di battaglia politica, quali gli aiuti supplementari ai pensionati. Il timore espresso dai conservatori è che questo denaro pubblico sia speso anche per propaganda politica indiretta durante le elezioni (e i picchi di spesa concomitanti confermerebbero l'ipotesi).
I Tories aggiungono, inoltre, che nel suddetto esercito di comunicatori non sono compresi i 77 consiglieri politici speciali del Primo Ministro e dei suoi colleghi di Gabinetto. Il Central office of information difende la scelta della maggiore spesa in comunicazione sostenendo che quello del Labour è stato un governo riformista e radicale e aveva il dovere di spiegare politiche, decisioni e azioni e soprattutto doveva informare i cittadini dei loro diritti e delle loro responsabilità.
N.C.
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