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Botto Tommaso

16/06/2008

Le relazioni pubbliche come funzione di census management: analisi comparativa di quindici esperienze censuarie

Sintesi della tesi di laurea
tommibotto@tin.it


Il principio informatore della mia ricerca sta nella constatazione che le Relazioni Pubbliche contribuiscono con validi impieghi all’ottimale pianificazione e gestione delle rilevazioni censuarie nazionali. Ho infatti paragonato il censimento demografico ad una sorta di mega comunicazione interna, tramite la quale lo Stato (l’insieme dei cittadini) interroga se stesso (i singoli cittadini) su aspetti rilevanti della propria vita (vital statistics e caratteristiche socio-economiche), raccogliendo minuziosamente dati indispensabili per un generale decision making process. Va da sé che le Relazioni Pubbliche devono necessariamente coadiuvare tale processo di internal audit.


Per estensione le RP sono virtuosamente applicabili a qualsiasi rilevazione statistica (demografica, demoscopica, d’opinione,..): la loro principale finalità pratica risiede nell’ottimizzazione dei flussi informativi facenti capo all’organizzazione complessa che le gestisce (Istat, US Census Bureau, Australian Statistics, Statistics Canada,..) e nella comunicazione di messaggi di valore (utilità, familiarità e sicurezza), indispensabili per ottenere una pronta collaborazione da parte dei rispondenti (tutti i presenti su un determinato territorio nazionale), attraverso elementi propri dell’advertising, della comunicazione istituzionale, del (census) mkt e delle tecniche persuasorie (rivolte principalmente a risolvere il problema dei “disobbedienti”).


L’interesse che ho attribuito ai censimenti demografici per una disamina pubblicorelazionista trova oltremodo fondamento nel fatto che tali attività di rilevazione “interagiscono” con la totalità della popolazione: nemmeno le elezioni politiche “intrattengono relazioni” con un pubblico sì vasto.
Lo sviluppo della mia ricerca è stato improntato da subito ad una visione il più possibile comparativistica: ho infatti raccolto una fitta documentazione (bibliografica e web) riguardo le modalità di comunicazione (pre-, co- e post-censuaria) adottate dagli enti statistici nazionali di una trentina di Paesi, avviando valutazioni contrastive riferibili a cinque aspetti cruciali del census management (budget, timing, comunicazione, questionari, modalità di somministrazione e raccolta) limitate, per la complessità analitica, ad un campione “elastico” di quindici Paesi del mondo.


Ho quindi tentato di avviare un processo di analisi semiotica degli elementi materiali dei censimenti della popolazione, riscontrando, in talune realtà nazionali (USA, Australia, Nuova Zelanda, Canada) veri e propri virtuosismi di Relazioni Pubbliche.


Ho prestato particolare attenzione alla scienza del questionario, intesa come attività di progettazione di un formulario interrogativo, nei suoi aspetti prettamente di RP (questionnaire design): a premesse prettamente teoriche ho collegato esemplificazioni reali, “smembrando” i questionari di rilevazione censuari del campione preso in analisi.
Il punto di vista comparativistico ha suscitato il forte desiderio di elaborare una classifica, in chiave di RP, riguardo ai censimenti più evoluti ed interessanti.
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