L'era digitale del terzo millennio origina competenze e approcci personali diversi rispetto al passato. Il vantaggio competitivo, oggi più che mai, è raggiungibile attraverso la liberazione e lo sviluppo delle potenzialità psicologiche positive delle persone, ovvero della dotazione di cui ciascuno è portatore e che può efficacemente esprimersi in prestazione. In questo volume, curato da Annalisa Rolandi, il capitale psicologico è inteso come il patrimonio psicologico che caratterizza un individuo rispetto a un altro e che facilita l'espressione dei talenti che ognuno possiede. Si tratta delle qualità - personalità, autoefficacia, determinazione, resilienza, ottimismo, valori individuali, motivazione – che sostengono le persone nell'affrontare efficacemente scenari, ruoli e mestieri agendo proattivamente, senza scoraggiarsi per l'assenza di riferimenti e supporti esterni, trovando in se stessi le risorse per riuscire. Tali risorse rappresentano i veri asset intangibili delle organizzazioni che troppo spesso non sono tuttavia oggetto della valutazione organizzativa che si basa, tradizionalmente, solo sulle competenze e sulla classica accezione di potenziale sul lavoro.Il capitale psicologico è quel patrimonio che caratterizza un individuo rispetto a un altro e che facilita l’espressione dei talenti che ognuno possiede. Si tratta delle qualità che sostengono le persone nell’affrontare efficacemente scenari, ruoli e mestieri agendo proattivamente, senza scoraggiarsi per l’assenza di riferimenti e supporti esterni, trovando in se stessi le risorse per riuscire. Gli autori analizzano la loro influenza sulla prestazione lavorativa e le caratteristiche del contesto necessarie alla loro ottimizzazione.