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Cogliere questo tempo per ossigenare la comunicazione e una nuova economia

07/05/2020

Sergio Vazzoler

Ripartire dalle persone affinché diventino attiviste del cambiamento e tutela ambientale, giustizia sociale e attenzione alla salute come driver della comunicazione che ambisce a sostenere una nuova economia e un nuovo tempo. La riflessione di Sergio Vazzoler.

Il must
L’opportunità che questa crisi epocale offre anche a noi comunicatori è di cogliere questo tempo - che è concetto molto diverso dall’avere tempo - per ripensare profondamente al nostro ruolo. E per ripartire in modo molto diverso da prima. Perché il “prima” della pandemia era già un tempo malato, contrassegnato da profonde ingiustizie sociali e da una drammatica crisi ambientale e climatica. Una vera e propria “epidemia” dell’insostenibilità strettamente collegata e condizionata da una parallela infodemia o epidemia informativa ma con un’unica, grande differenza rispetto a quella attuale da coronavirus: la difficoltà a percepirla come minaccia concreta, immediata e trasversale

Il warning
La minaccia per i comunicatori per la fase 2 sarà più che mai rappresentata dal perseguire le scorciatoie della nostra vecchia cassetta degli attrezzi e dalla tentazione di “far credere” prima ancora di “credere veramente” a quello che facciamo, scriviamo e progettiamo. Ma se faremo così vorrà dire che non abbiamo saputo cogliere questo tempo di crisi.

La proposta
Qual è allora la proposta da mettere in campo?

Ripartire dai “perché”, dalle motivazioni che stanno alla base delle scelte di imprese, istituzioni e cittadini. L’ascolto non dovrà e non potrà più essere rivolto esclusivamente alle propensioni di acquisto, alle preferenze dei consumatori né tanto meno alle sensibilità sociali e ambientali del momento, spesso indotte o cavalcate dal mercato o dai media. Il comunicatore dovrà far tesoro di questa drammatica e straordinaria lezione per ripartire dal cittadino come persona, per indagarne aspirazioni e preoccupazioni in termini economici, sociali e ambientali, farsene carico e lavorare insieme a imprese e istituzioni affinché diventino esse stesse attiviste del cambiamento.

Trasparenza, consistenza e coerenza di gesti, azioni e comportamenti dovranno essere alla base di questa trasformazione.

Una delle parole-chiave di questa terribile crisi è stata “ossigenazione”. Ricordiamoci, allora, quando saremo chiamati a ricostruire le condizioni di una difficile quanto urgente ripresa economica, che la nostra ossigenazione dipende da quelle foreste e da quegli oceani che stiamo minacciando giorno dopo giorno. Tutela ambientale, giustizia sociale e attenzione alla salute devono essere i driver della comunicazione che ambisce a sostenere una nuova economia e un nuovo tempo. Essendo consapevoli che anche noi comunicatori dovremo diventare attivisti e fronteggiare le molte e inevitabili spinte a solcare le strade del ritorno a una normalità che in apparenza potrà apparire desiderabile ma che in realtà era e rimane il problema.

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