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Comunicazione finanziaria: fatti e idee dietro ai numeri

09/04/2015

Chiara Galgani

Se fino a qualche anno fa la comunicazione finanziaria era relegata al ruolo di attività “obbligatoria”, la globalizzazione dei mercati e l’internazionalizzazione dei destinatari della comunicazione l’hanno resa una disciplina chiave per le organizzazioni. Ne parlerannoChiara Galgani, Andrea D’Ortenzio e Fabio Pavesi, venerdì 22 maggio a Milano, in occasione di un seminario Ferpi sul tema.



Contribuire allo sviluppo di rapporti sempre più trasparenti e allineati nel tempo fra gli azionisti e i soci di un’impresa per mettere tutti nelle condizioni di possedere le informazioni di base ed esercitare consapevolmente il proprio ruolo. Ma anche mettere tutti gli “stakeholder” dell’azienda nelle condizioni di conoscere e pertanto giudicarne la gestione. Questi, in sintesi, gli obiettivi strategici della comunicazione economico–finanziaria, attività sensibile e driver fondamentale per la creazione di valore delle aziende quotate e non.




Se fino a qualche anno fa la comunicazione finanziaria era relegata al ruolo di attività “obbligatoria”, la crescente globalizzazione dei mercati finanziari e l’internazionalizzazione dei destinatari della comunicazione ne hanno imposto una forte rivalutazione, ponendola all’attenzione del management e delle autorità di vigilanza nazionali.
Non più materia accessoria affidata esclusivamente alla redazione del Bilancio d’esercizio, ma attività ad alto valore aggiunto che tutti coloro che operano a vario titolo ed a più livelli nel mondo della Comunicazione, del Marketing e delle RP si trovano quotidianamente a dover governare e gestire.

Cosa ci dicono i numeri del bilancio

Non basta una buona comunicazione, occorre anche che chi comunica abbia consapevolezza della propria realtà aziendale. Ne conosca i punti di forza, ma anche le criticità. Sappia raccontare la dinamica e l’evoluzione della storia societaria, valorizzando gli elementi di crescita. Non solo in sé, ma in rapporto al settore in cui opera l’azienda e in generale al contesto macro-economico di riferimento.

Le regulated information, importanza e riferimenti normativi


Ruolo chiave all’interno della comunicazione finanziaria assume la diffusione delle “regulated information”, ossia “un’informazione di carattere preciso, che non è stata resa pubblica, concernente direttamente o indirettamente uno o più emittenti strumenti finanziari o uno o più strumenti finanziari e che, se resa pubblica, potrebbe influire in modo sensibile sui prezzi di tali strumenti finanziari”. Tradotto: un’informazione non nota che è in grado di influire sul corso azionario di una società quotata e quindi di generare o di distruggere valore. Ecco perché le materia è oggetto di un doppio e parallelo interesse: da una parte le aziende la considerano una leva fondamentale per orientare il mercato, dall’altro le autorità si preoccupano di garantire una simmetria informativa a tutti gli investitori. L’equilibrio è garantito da un processo di diffusione specifico che trova i suoi presupposti giuridici nel Testo Unico della Finanza e l’attuazione operativa nel circuito SDIR autorizzato da Consob.

Quale il ruolo delle Media Relation?


L’ufficio Media Relation è la struttura aziendale chiamata a gestire e veicolare le regulated information, insieme alla funzione Investor Relation. L’ufficio Media Relation opera “a più ampio raggio d’azione”, contribuendo alla definizione della strategia di comunicazione finanziaria e alla diffusione della stessa con l’obiettivo di accrescere il consenso e la giusta percezione della business community. Ma anche attirare risorse professionali, manageriali, strategiche e finanziarie; consolidare il rapporto dell’azienda con l’ambiente in cui opera. Inoltre, più specificatamente per le società quotate consiste nel rispondere ai bisogni informativi della comunità finanziaria (analisti e investitori) e degli stakeholder; di allineare costantemente il mercato e gestire le aspettative; mantenere alto l’interesse nei confronti del titolo quotato, così da attirare nuovi investitori e fidelizzare quelli esistenti.

La comunicazione finanziaria, la modalità di diffusione delle regulated information, la lettura e l’interpretazione dei bilanci saranno oggetto del Seminario di approfondimento, L’Abc della comunicazione finanziaria. Fatti e Idee dietro ai numeri, che si terrà venerdì 22 maggio a Milano presso la sede Ferpi, sotto la guida di Chiara Galgani, Responsabile Relazioni Media – Banca MPS e Socia Ferpi e dei giornalisti Andrea D’Ortenzio, Caposervizio Economia dell’Agenzia ANSA e Fabio Pavesi, Caposervizio Finanza de Il Sole 24 Ore.

Gli obiettivi del corso saranno: a) analizzare le caratteristiche principali della comunicazione finanziaria e il ruolo delle media relation; b) approfondire le informazioni regolamentate: definizione e riferimenti normativi; c) come si legge e si interpreta un bilancio; d) la gestione della comunicazione finanziaria attraverso lo studio di casi concreti

Il programma della giornata sarà articolato in 3 parti:

Ufficio Media Relation

  • Posizionamento e ruolo strategico all’interno delle aziende

  • Compiti strategici ed operativi, obiettivi possibili

  • Rapporti con i giornalisti, con i vertici e con le strutture aziendali

  • Gli strumenti: media list, rassegna stampa, comunicato stampa, conferenza stampa, cartella stampa, l’intervista, press tour


Comunicazione Finanziaria

  • La gestione della comunicazione finanziaria, importanza per le società quotate e illustrazione di casi concreti

  • Le informazioni regolamentate: aspetti normativi

  • La diffusione delle regulated information: il circuito SDIR

  • SDIR e Storage: definizione e funzionamento

  • Illustrazione di casi concreti


Come si legge e si interpreta un bilancio

  • I fondamenti del conto economico e la loro letture

  • Lo stato patrimoniale e la sua evoluzione

  • Gli indici di bilancio

  • Come si arriva alla redditività netta

  • Il tema del debito

  • La solidità patrimoniale


Per informazioni ed iscrizioni: casp@ferpi.it

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