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Consulenza in tema di arbitrati: un nuovo servizio offerto a condizioni di favore ai soci Ferpi dal

04/05/2004

Sarà gradita la segnalazioni di altri soci in grado di offrire un servizio analogo

Riccardo Forni, socio FERPI, giornalista professionista e socio TP, è iscritto alla Camera arbitrale della Camera di Commercio IAA di Ferrara ed è formalmente abilitato - ai sensi della vigente normativa - all'esercizio di Arbitro, nazionale e internazionale, sia negli arbitrati privati ad hoc sia in quelli amministrati, presso le camere arbitrali delle camere di commercio italiane.Il collega, è disponibile per l'eventuale nomina - da parte di colleghi, agenzie e società - a componente dei collegi arbitrali sia per le controversie contrattuali dei soci stessi sia di clienti dei soci che si trovano nella necessità di ricorrere alla "clausola compromissoria" nell'ambito del settore delle Relazioni Pubbliche /Comunicazione.Se altri soci sono in grado si offrire analoghi servizi sono pregati di segnalarlo alla Segreteria FERPI.Per informazioni: riccardoforni@libero.itPer saperne di più:La sussidiarietà entra nell'esercizio della Giustizia dell'Economia: in arrivo il Registro dei Conciliatori Privati(A cura di Riccardo Forni)Nel processo di riforma del diritto societario avviato dal Parlamento un aspetto determinante è quello della certezza e rapidità del diritto, in particolare della tutela dei diritti delle parti (dal consumatore, ai fornitori di servizi diretti o per conto terzi). Aspetti non secondari sia negli incombenti scenari di comunicazione e di governo delle relazioni pubbliche sia in quelli di tutela dei contenuti della nostra professione. Come sempre, una "minaccia" che può essere un'opportunità in più che ci si offre. Infatti, qualora si voglia sottoporre eventuali future controversie ad un arbitrato (i tempi di decisione ed emissione di un provvedimento sono più rapidi dei tribunali nazionali) è necessario inserire espressa clausola compromissoria, che devolva ad una procedura d'arbitrato la soluzione delle dispute sull'interpretazione o l'esecuzione del contratto, ricorrendo alle camere arbitrali delle CCIAA. Ma il futuro riserva altre novità. Nel mese di Febbraio, si è conclusa, alla Commissione Giustizia, la stesura del regolamento che dovrà dare impulso al ricorso ai riti alternativi nelle controversie di carattere commerciale. Mancano solo le parti relative alle tariffe  da applicare.  Un servizio alternativo, quello della conciliazione tra le parti con il ricorso alla clausola compromissoria nel contratto commerciale o di servizio, che si muove sulla base di quanto previsto dal Codice Civile e dal Codice di procedura Civile e che vede la sua nascita sin dall'800 con la primissima stesura del Codice i cui primi 30/40 articoli erano tutti dedicati agli "amichevoli conciliatori".  Una pratica pienamente legittima e che nei fatti si dimostra rapida, efficace ed economica, ma che non è incentivata dal settore commerciale, "incatenato" alla relazione "avvocato-sistema giudiziario" che mette a dimora una "conflittualità" che garantisce rendita economica "di posizione".  Tralasciando la storia, il Registro dei organismi privati autorizzati alla gestione dei tentativi di conciliazione apre nuove prospettive senza tralasciare gli organismi delle storiche, economiche  ed efficientissime camere arbitrali delle camere di commercio, che da sempre amministrano questa giustizia commerciale e che avranno procedure semplificate e privilegiate proprio in virtù del ruolo istituzionale e delle competenze e professionalità acquisite (sull'argomento, vi consiglio di visitare la qualificata sezione dedicata del sito della CCIAA di Milano o www.isdaci.it e Il Sole 24 Ore del 25/02/04 pag.23).
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