Content Curation: una strategia in 5 step
29/01/2016
In questa epoca di information overload la content curation diventa essenziale se si vuole essere visibili e attrarre attenzione. Curata ha raccolto in una utile infografica i 5 step per farla al meglio. La sintesi di Valentina Citati.
In questa epoca di
information overload la content curation diventa essenziale se si vuole essere visibili e attrarre attenzione. Curata ha raccolto in una utile infografica i 5 step per farla al meglio.
Content curation: cos’è
Anzitutto ricordiamo il significato di questo termine che riguarda il
processo di classificazione delle risorse in rete. Infatti si fa content curation “
quando un individuo (o un team ) trova, organizza, annota e condivide in maniera coerente i contenuti digitali più rilevanti e di maggiore qualità relativi ad un certo tema per il proprio target” (
Curata). Secondo uno studio di Curata i responsabili di marketing trarrebbero da questo processo il 25% dei contenuti pubblicati (la maggior parte sono contenuti creati, quindi, nuovi e originali). Ma come svolgerlo al meglio, per trarre dall’immenso ricettacolo di materiali presenti online materiali utili ai nostri scopi? Ecco una possibile strategia in 5 mosse per non sbagliare…
1. Definire gli obiettivi
Per prima cosa è necessario (come in qualsiasi strategia) partire dagli obiettivi. Ovvero da ciò che ci proponiamo di raggiungere facendo content curation. Tra i più comuni: costruire o accrescere la consapevolezza, e quindi, la riconoscibilità del proprio brand; divenire un punto di riferimento informativo su uno specifico tema o settore; stimolare il dibattito e quindi l’interazione ecc.
2. Scegliere l’argomento e Ricercare le fonti migliori
Una volta definito l’obiettivo è necessario scegliere il tema/argomento che meglio ci consentirà di raggiungerlo. Tre sono gli elementi da considerare secondo Curata: scenario dei competitors (benchmarking), panorama dei contenuti e interessi del proprio target. Incrociando questi elementi si potrà rilevare così quell’argomento che soddisfi la curiosità e le esigenze del target, sia sufficientemente presente e trattato in rete e non sia già predominio dei propri competitors.
Successivamente sarà bene stilare un elenco delle fonti informative da cui trarre i contenuti. Meglio ricorrere a risorse differenti in modo da avere una quantità maggiore di spunti e di punti di vista. A tal fine si può, e si dovrebbe, spaziare tra:
- pubblicazioni commerciali
- Twitter (monitoraggio di liste specializzate e/o di account specifici)
- LinkedIn Pulse
- blog aziendali
- Riviste scientifiche
- newsletter
3. Curare i contenuti selezionati
Qui viene la parte forse più importante. Infatti una volta selezionato il tema e le fonti è necessario organizzare in modo coerente e originale i contenuti. Come?
- Per prima cosa decidendo ogni quanto tempo svolgere questa attività (almeno una volta alla settimana per il 48% dei responsabili di marketing).
- Poi bisogna scegliere contenuti che siano: originali, rilevanti, credibili, unici, diversi e capaci di convalidare o indebolire una certa tesi.
- Infine gli elementi che non devono mancare in un post ‘curato’ perfetto sono: un nuovo titolo, un commento, il riferimento all’autore originario completo di link, una citazione tratta dall’articolo originario, e una call to action che fornisca informazioni aggiuntive per accrescere le conoscenze del proprio target su quel tema.
4. Condividere su diversi canali
Ci sono diversi modi per diffondere i contenuti che sono stati selezionati, classificati e organizzati. Tra questi: un microsito dedicato, la newsletter, news pubblicate sul sito, feed rss, post sui social media. L’ideale è utilizzare più canali per raggiungere nel modo più completo possibile la propria audience.
5. Analizzare i risultati
Infine molto importante analizzare costantemente i risultati raggiunti con questa attività per migliorare le prestazioni e il processo stesso. Svariate le metriche che possono essere utilizzate a questo scopo: crescita dei follower/ fan/ iscritti, frequenza delle visite, tasso di click through, visualizzazioni sulla pagina, tempo di permanenza sulla pagina o sul sito, etc.