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Cosa fare per ottenere l’attenzione dei media

07/07/2008

Una serie di consigli pratici, utili per ottenere l'attenzione dei media. Un post internazionale dal blog di Italo Vignoli.

Un post in due parti (uno e due), scritto da un giornalista canadese con una lunga esperienza sul campo, con una serie di consigli per ottenere l’attenzione dei media (ho sintetizzato i contenuti originali).


1) It’s not about your agenda: Se siete Microsoft o Google, non avrete problemi a definire le regole della conversazione. Se non lo siete, è tutta un’altra storia. Dovete dare alla stampa quello di cui ha bisogno, quando ne ha bisogno, e questo richiede un po’ di lavoro di ricerca.


2) Sometimes, it’s spelled out for you: Molte testate, e in modo particolare quelle rivolte a uno specifico settore, pianificano gli articoli con qualche mese d’anticipo, per cui offrono tutto il tempo necessario per preparare il materiale secondo le loro esigenze.


3) Be flexible: Spesso, il modo migliore per trovare spazio sui media è quello di diventare una fonte attendibile di informazioni su un argomento, ed essere in grado di offrire un punto di vista interessante al giornalista in cerca di notizie.


4) You can get whatever you want, if you’re willing to pay for it: Se volete che il vostro messaggio venga pubblicato alle vostre condizioni, allora è il caso di acquistare una pagina di pubblicità. Altrimenti, dovete sforzarvi di trovare una notizia e lasciare che il giornalista la interpreti secondo le esigenze dei suoi lettori.


5) A profile presented as an objective, impartial news story is not an oxymoron: Se un giornalista decide di scrivere della vostra azienda, dovete accettare che sia lui ad avere il controllo sui contenuti, e voi al massimo potete chiedere una verifica dei dati storici e numerici. Inoltre, non vi aspettate di essere l’unica fonte dei contenuti, il che porta dritto al punto successivo…


6) Do the right people know who you are? Quando un giornalista scrive della vostra azienda, ha bisogno di fonti indipendenti, capaci di dare un’opinione imparziale, come – per esempio – gli analisti di settore, o gli investitori, o i concorrenti. E non ignorate il valore di un cliente soddisfatto.


7) Be prepared: Quando parlate con i media, le domande possono arrivare da qualsiasi direzione, e su qualsiasi argomento. Questo non significa che dovete guardare i giornalisti con sospetto, perché in molti casi riprendono una vecchia notizia o cercano di soddisfare una curiosità personale. Per questo motivo, quando organizzate un’intervista, riconfermate sempre gli argomenti, e cercate sempre di avere del materiale pronto su ciascuno di essi.


8) Keep it simple, stupid: Cercate sempre di parlare in modo chiaro, evitando termini troppo specifici di un settore o di una professione, e ritornate più volte sui concetti più complessi. Inoltre, rispondete in modo paziente anche alle domande più banali, cercando di evitare qualsiasi rischio di fraintendimento su quello che dite.


9) Good stories have drama, conflict and resolution: I giornalisti che seguono una notizia interessante detestano sentirsi dire che è tutto perfetto, ma questo non significa che stanno cercando di pescare nel torbido. Sono solo coscienti del fatto che non esistono storie prive di luci e ombre. Spesso, è meglio riconoscere di aver superato dei problemi, e di aver utilizzato questo processo per migliorare l’azienda oppure il prodotto. Questo, tra l’altro, giova al vostro profilo professionale, e vi rende più credibile come fonte di informazioni, anche in futuro.


10) Don’t hide: Qualche volta, le notizie saltano fuori nel momento sbagliato, quando non siamo ancora pronti per rispondere. In questi casi, è meglio non nascondersi dietro a una bugia, e offrire in modo trasparente la propria versione della storia, anche perché il giornalista potrebbe aver raccolto più informazioni di quelle che siamo disposti a condividere, e cercare solo una conferma (nella nostra reticenza). Le bugie hanno le gambe cortissime nell’era di Google.


Qualcuno potrebbe commentare: “nulla di nuovo, le solite vecchie regole”. Purtroppo, le solite vecchie regole che la maggior parte delle aziende e dei professionisti d’agenzia ignora completamente.


Italo Vignoli, tratto da www.italovignoli.com
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