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Costa Crociere: la comunicazione di crisi dopo il disastro

17/01/2012

Dopo il disastro che ha coinvolto una nave della flotta di Costa Crociere al largo dell’Isola del Giglio, le relazioni pubbliche intervengono anche nel Regno Unito per contenere la situazione di crisi. Un'importante agenzia di comunicazione lavora da Londra per supportare il management dell'azienda.

Gli uffici di Londra di Burson-Marsteller stanno fornendo supporto per la comunicazione di crisi a Costa Crociere, l’unità dedicata alle navi da crociera del gigante Carnival che ha visto una delle sue navi di lusso coinvolta in un incidente al largo delle coste dell’Isola del Giglio lo scorso 14 gennaio.
Le immagini della Costa Concordia capovolta su un fianco hanno fatto il giro del mondo su tutti i principali media subito dopo l’incidente. Sei i morti confermati e oltre una i dispersi, tra cui una coppia del Minnesota, tra i 4234 passeggeri a bordo.
Costa Crociere ha pubblicato una serie di dichiarazioni dopo il disastro sostenendo, il giorno seguente, che “ci può essere stato un significativo errore umano da parte del comandante della nave, il capitano Francesco Schettino, che ha portato a queste gravi conseguenze”, facendo notare come la nave sembrasse essere stata troppo vicino alla riva.
Matt Carter è il capo delle attività di Burson-Marsteller nel Regno Unito. Clarence Mitchell, ex giornalista della BBC e collaboratore dell’agenzia e del governo, è entrato a far parte della società come amministratore delegato.
Carnival ha dichiarato che il disastro potrebbe significare una perdita sugli utili compresa tra gli 85 e i 95 milioni di dollari, dal momento che la nave non sarà utilizzabile almeno per tutto il 2012.
Il presidente di Costa Crociere, Gianni Onorato, nel tardo pomeriggio del 14 gennaio ha espresso “il profondo dolore per questa tragedia terribile che ci devasta”, asserendo che la sua dichiarazione è giunta nel corso della giornata perché era stato all’Isola del Giglio “nei pressi delle operazioni di soccorso”.
Tratto da O’Dwyer’s
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