Filippo Nani
Con una lettera ai Soci, il neoeletto Presidente di FERPI, Filippo Nani, inaugura il suo mandato puntando l'attenzione sul lavoro che lo attende e sul ruolo della Federazione, punto di riferimento riconosciuto per tutto il sistema delle competenze e delle conoscenze in tema di relazioni pubbliche e comunicazione.
Care Colleghe e Colleghi,
in queste prime ore dopo l’Assemblea che sabato scorso a Milano ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo Nazionale e il sottoscritto alla guida della nostra Federazione percepisco un clima di grande attesa ed entusiasmo. Segnali di una comunità che dopo mesi difficili riscopre il piacere di stare insieme e di lavorare a un progetto comune che restituisca a FERPI il ruolo che merita nel dibattito nazionale sulla nostra professione.
Nelle scorse settimane, in uno dei tanti, preziosi, incontri con i soci prima dell’appuntamento elettorale, ho avuto il piacere di ascoltare le parole di una figura storica della nostra Federazione: Massimo Alesii. Meglio di chiunque altro Massimo ha saputo interpretare e tradurre il senso più autentico e profondo del Manifesto programmatico sintetizzato nelle cinque parole chiave delle lezioni americane di Italo Calvino e, più in generale, del nostro impegno futuro per FERPI: la nostra associazione deve tornare a riscoprire il suo ruolo pedagogico, a formare cioè la classe dirigente del settore della comunicazione e delle relazioni pubbliche italiana. Deve essere assertiva, e quindi un punto di riferimento riconosciuto per tutto il sistema delle competenze e delle conoscenze della materia. Ma l’aspetto più importante, e il primo da cui partire, è quello di essere utile. Utile alla propria Comunità, in primis, e utile alla comunità nazionale di riferimento, poi.
Nel mio discorso di sabato in assemblea l’ho detto e sottolineato in premessa: FERPI deve essere utile a quella collega che non avendo potuto saldare la quota associativa per problemi economici non ha potuto partecipare al voto assembleare, ma nella comunità di FERPI cerca quel sostegno e aiuto per uscire da un periodo difficile. Ma la FERPI di domani deve essere utile anche al collega che guida la grande agenzia di relazioni pubbliche o siede nell’ufficio comunicazione della grande azienda e sa che dalla Federazione può cogliere quella elaborazione di contenuti ed esplorazione del futuro della professione intercettati, prima e meglio di altri, grazie alla rete di relazioni internazionali dentro la quale FERPI è un soggetto autorevole e riconosciuto. E di questo dobbiamo sempre essere grati al nostro Maestro Toni Muzi Falconi.
Ilvo Diamanti, nel bel dialogo con Dario Di Vico, sabato scorso ci ha lasciato alcune suggestioni che saranno sicuramente materia di impegno di questo mandato: «Curare le relazioni pubbliche significa tener conto del doppio significato di questa parola: il pubblico (e quindi aperto al contributo di chiunque) e le relazioni (che non sono soltanto tra figure simboliche), ma lo sono tra persone».
È da queste premesse che riparte la FERPI di oggi: ridare significato alla parola relazioni e cogliere quegli aspetti positivi che sono emersi dopo gli anni difficili e drammatici della pandemia che è il valore dello stare insieme per costruire qualcosa di utile.
Lo facciamo forti di un progetto che è nato dai soci che in questi anni non sono stati alla finestra a lamentarsi dell’irrilevanza dell’associazione, ma si sono rimboccati le maniche e hanno promosso iniziative sul territorio, creato valore offrendo occasioni di incontro e di confronto. Consapevoli della forza di una associazione che ha alle spalle una storia di oltre 50 anni e che rappresenta in Italia oltre 600 professionisti della comunicazione e delle relazioni pubbliche (ai quali si aggiungono i sempre più numerosi ragazzi di UniFERPI, che da questo mandato saranno parte integrante della governance della nostra associazione).
Non ci facciamo intimidire da chi vorrebbe avvelenare i pozzi, ma anzi siamo pronti ad ascoltare tutti, a raccogliere spunti e suggerimenti per migliorare di giorno in giorno la nostra Federazione e con essa aiutare ciascuno di noi ad essere un professionista sempre più qualificato e riconosciuto dai propri clienti e dal mercato.
E ora al lavoro, che non abbiamo tempo da perdere!
Filippo Nani