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Dal Mercante di Venezia uno spunto per il bilancio sociale delle attività produttive

15/12/2004

Un intervento di Paolo D'Anselmi.

La politica industriale di Shylock
Inatteso uno spunto per il bilancio sociale delle attività produttive emerge dal nuovo Mercante di Venezia, al cinema. Shylock dà una lezione di politica industriale. Stava lì da quattrocento anni, ma il film aiuta: c'è Al Pacino, con Jeremy Irons e Joseph Fiennes, praticamente la nazionale del Brasile. Vado a spiegare.
Il mercante ebreo Shylock è disprezzato da Antonio. Ma Antonio, per ragioni di cuore, ha bisogno di denaro. Si rivolge a Shylock e, confidando sulle proprie navi in mare, ancora per disprezzo, accetta un contratto assurdo: se non restituirà il denaro a scadenza, Shylock avrà una libbra della sua carne viva. Tutte le navi di Antonio fanno naufragio e arriviamo al punto: Shylock davanti al tribunale del Doge esige in forza di legge il pagamento della cambiale: la sua fettina di Antonio. Grande stracciarsi di vesti, grandi versi in difesa di Antonio, ma non c'è verso di deflettere il Doge dalla osservanza della legge, per quanto orrendo sia lo spettacolo che sta per rappresentarsi davanti ai suoi occhi, per quanto ingiusto appaia il titolo di pagamento. Perché è così inflessibile il Doge?
Shylock: "If you deny it, let the danger light/Upon your charter and your city's freedom. .. If you deny me, fie upon your law!/There is no force in the decrees of Venice." Se me lo negate (il diritto alla fettina), maledizione incolga ai vostri statuti ed alla vostra libertà. .. Se me lo negate, maledizione alla vostra legge! Non c'è potere nelle leggi di Venezia. Doge: "Upon my power/I may dismiss this court." Per quanto mi concerne, il caso è chiuso. Portia – finto giurista: "Of a strange nature is the suit you follow;/Yet in such rule that the Venetian law/Cannot impugn you as you do proceed." È strano ciò che persegui. È tuttavia legale e la legge di Venezia non può impedirtelo.
Bassanio (amico di Antonio), al Doge: "And, I beseech you,/Wrest once the law to your authority;/To do a great right with a little wrong,/And curb this cruel devil of his will." E io ti prego, piega per una volta la legge alla tua autorità. Fai grande giustizia con un piccolo male e piega il volere di questo demonio. Ma Portia replica: "It must not be; there is no power in Venice/Can alter a decree established;/‘Twill be recorded for a precedent,/and many an error, by the same example,/Will rush into the state; it cannot be." Non si può fare; non c'è potere a Venezia che possa cambiare la legge promulgata. Sarebbe sollevato come precedente e molti errori da questo esempio si abbatterebbero sullo stato; non si può fare.
Ecco fatto. In poche battute il Bardo drammatizza un punto chiave della politica industriale: la qualità della giustizia. I tribunali debbono funzionare se no lo sviluppo economico va a pallino. Il Doge paventa le conseguenze economiche di una legge incerta. Ecco dunque un ruolo di advocacy del ministro, anche sostitutivo della attività di annona attualmente svolta (gli aiutini alle imprese).
Il ministro dell'industria si fa portatore dell'interesse dei produttori verso il ministro di giustizia e gli chiede conto dei tempi e della qualità dei giudizi. Quelli civili, intendo. Riesce a vedere presso il CSM qualche numero delle performance dei giudici e dei flussi di lavoro. Performance: giudizi sostenuti vs giudizi rovesciati nei gradi superiori. Flussi: dati per ciascun individuo. Come stakeholder privilegiato, è invitato dal procuratore generale alla inaugurazione dell'anno giudiziario. E si presenta con  la yarmulka sulla nuca.
Paolo D'Anselmi
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