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Deep Talks: José Manuel Velasco intervista Toni Muzi Falconi

10/11/2021

José Manuel Velasco

Le relazioni pubbliche mi danno vita, aria, ragione. Lo ha sostenuto Toni Muzi Falconi, Professore, consigliere senior di gestione del cambiamento ed ex Presidente di Global Alliance, intervistato per Deep Talks, la serie dedicata alle più rilevanti figure delle RP a livello mondiale, dal Past President di Global Alliance, José Manuel Velasco.

Ho incontrato per la prima volta Toni Muzi Falconi quando ero Presidente di Global Alliance for Public Relations and Communication Management. Quando chiesi a Toni la sua opinione sulla situazione di Global Alliance, rimasi scioccato dalla sua risposta di allora: "Global Alliance è morta".

Oggi Global Alliance è più viva che mai perché la visione pessimistica di Toni mi ha spinto ancora di più a cambiare il percorso e il ritmo dell'organizzazione (non volevo diventare il becchino di Global) e fortunatamente, la gran parte del board di GA ha condiviso il mio piano; in particolare, l'attuale Presidente, Justin Green, che sta guidando con successo la più grande comunità di PR. 

Ecco quindi le forti opinioni di Toni che, anche attraverso questa intervista, avranno la capacità di mobilitare menti e cuori per costruire una professione migliore e più
influente.

Hai un grande background nel settore delle relazioni pubbliche. Ma perché hai scelto questa professione?

Francamente non sono diventato un professionista di relazioni pubbliche, sono nato come tale. Entrambi i miei genitori erano diplomatici: uno (mio padre) per il governo italiano e l'altra (mia madre) come figlia dell'inviato diplomatico britannico presso gli imperatori della Cina fino alla metà degli anni Trenta e poi in Etiopia. Entrambi hanno interpretato appieno l'idea che la vita fosse "always on” (sempre accesa) in uno sforzo continuo creare, sviluppare e migliorare le relazioni con i loro stakeholder, principalmente attraverso scambi di cultura e dialogo.

Potresti condividere un breve racconto o un aneddoto legato alla tua vocazione?

Ho vissuto la mia adolescenza al seguito degli incarichi diplomatici di mio padre in Centro America, Portogallo, Austria, Nord Italia, USA, Bulgaria e Indonesia, rimanendo affascianto dal lavoro di relazione; ho così frequentato il mio primo master in relazioni pubbliche all’Università LUISS di Roma (quando ancora faceva parte del Vaticano ed era guidata da Padre Andrew Felix Morlion, molto prima che fosse successivamente trasferita a Confindustria). Il tema della mia dissertazione di master nel 1962 aveva proprio a che fare con le relazioni industriali e i sindacati.

Che cosa ti dà questa professione?

Vita, aria, motivazioni.

Hai dato molto alla professione dopo circa 60 anni di studio, lavoro, gestione e insegnamento delle relazioni pubbliche. Scegli un momento chiave della tua carriera professionale.

Alla fine degli anni Sessanta e all'inizio degli anni Settanta del secolo scorso, ho concluso che la Comunicazione era uno strumento di gestione super dinamico, molto importante e sofisticato in continua evoluzione per sviluppare relazioni con gli stakeholder (individui, istituzioni pubbliche, organizzazioni sociali e private e più recentemente algoritmi) che mi hanno supportato nell'accelerare il raggiungimento dei miei obiettivi.

Definisci lo scopo della professione.

La professione serve le organizzazioni nello sviluppo di relazioni con gruppi di stakeholder interni, esterni e di confine quando perseguono obiettivi legittimi e socialmente responsabili. Non serve quando la professione è inutile o, anche peggio, crea danno alla società.

Pensi che la professione sia davvero globalizzata?

Sì, nella misura in cui si basa sul "quadro concettuale" dei principi generici e delle applicazioni specifiche. Il grado di globalizzazione dipende dall'adozione del quadro stesso: il primo dei principi generici è l'applicazione specifica e la prima delle applicazioni specifiche è il principio generico.

In che modo la digitalizzazione sta influenzando il lavoro di PR?

La digitalizzazione ha iniziato ad avere un impatto sulle relazioni con i pubblici da Gutenberg nel XV secolo, con una forte accelerazione nei secoli XX e XXI. Cos'altro c'è di nuovo?

Quale pensi sia la nostra sfida principale?

La nostra sfida principale è applicare lo strumento di comunicazione-con  all'interpretazione degli stakeholder della governance delle relazioni e padroneggiare l'arte dell'ascolto.

La funzione delle relazioni pubbliche è minacciata dal marketing?

Non particolarmente. Dal mio punto di vista, il Marketing, infatti fa parte della gestione delle relazioni pubbliche.

Quale pensi sia la nostra sfida principale dal punto di vista etico.

Responsabilità verso noi stessi, i nostri clienti, gli stakeholder, nostri colleghi, il pubblico e  la società.

Pensi che la "verità" sia minacciata nel mondo digitale?

La verità, qualunque essa sia, è sempre stata minacciata.

Cosa dobbiamo fare per elevare la professione? Ciò significa, ad esempio, essere riconosciuti come una funzione C-Suite.

La gestione delle relazioni pubbliche è una professione manageriale e quindi appartiene a funzioni normalmente attribuite alle funzioni della c-suite (qualunque essa sia). Quindi credo non ci sia bisogno di elevare, ma c’è bisogno di un'azione coerente.

Quale approccio deve avere professionista di relazioni pubbliche?

Essere professionalmente obiettivo, razionale e creativo, ma anche comprendere, relazionarsi e saper comunicare con gli altri.

E quali competenze?

Ascoltare, comprendere, gestire, pianificare, esprimere, valutare, misurare, adattare.

Disegna l'organizzazione ideale per un reparto di relazioni pubbliche.

Dipende dalla  specifica  organizzazione e dalla  cultura in cui si inserisce.

Quali competenze manageriali dovrebbe migliorare il responsabile di relazioni pubbliche

Ascoltare, interpretare, assorbire, organizzare, dialogare, scrivere e organizzare.

Cosa diresti a un tirocinante nel suo primo giorno di lavoro?

Ciao e benvenuto, abbiamo bisogno di te.

E lo stesso vale per un senior manager di età superiore ai 50 anni.

Ciao e benvenuto, abbiamo bisogno delle tue competenze e delle idee.

Per favore, condividi con noi una citazione che ti ha colpito di più.

Le relazioni sono l'obiettivo principale di qualsiasi forma di comunicazione - con.

Consiglia un libro alla comunità Global Allliance.

Glow worms. Biased memoirs of a global public relator (Lucciole. Memorie distorte di un relatore pubblico globale) liberamente scaricabile su internet.

Global Alliance è oggi una alleanza forte, diversificata e, soprattutto, una vera e propria alleanza. Come pensi che l'organizzazione dovrebbe evolvere nei prossimi anni?

Global Alliance dovrà monitorare con intelligenza e attenzione le implicazioni di Meta, mentre discute dei cambiamenti della professione con i suoi associati e con la società perché dovrà occuparsi di fronteggiare fake news e pseudoverità sempre più diffuse e provenienti dall'interno, dall'esterno e dai fianchi.  

Leggi l'originale qui.

 

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