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E’ faticosa la strada dell’istituzionalizzazione delle relazioni pubbliche!

27/12/2008

Un caso davvero insolito quello della nota agenzia di Pr. Ma anche la spia di una situazione che rischia di travolgerci, in questa crisi di fiducia generale. Toni Muzi Falconi racconta quel che è è successo, del tutto inaspettatamente, alla Brunswick, fra le più reputate società di consulenza di relazioni pubbliche, soprattutto finanziarie, attiva a Londra e New York.

E’ stato accertato dalla SEC (l’organismo di vigilanza dei mercati finanziari americani) che Nina Devlin, una dirigente dell’ufficio di New York,  è stata involontariamente per lungo tempo la fonte di un trio di insider trader, guidato dal marito Mathew della Lehman Brothers, che ha maturato profitti per oltre 4.8 milioni di dollari negli ultimi quattro anni. Nelle intercettazioni del gruppo, la nostra collega veniva chiamata l’‘oca dorata’: il marito le aveva carpito nel letto matrimoniale per quattro anni informazioni riservate riferite ad almeno 12 acquisizioni e nuove quotazioni in cui Nina era coinvolta e le passava ai suoi complici.


La collega è stata temporaneamente sospesa senza paga dal suo incarico, ma non ha ricevuto alcun avviso di reato e la Brunswick ha dichiarato che è vittima di una deplorevole violazione di fiducia fra marito e moglie e che la responsabilità delle soffiate ai cospiratori è interamente del marito.
Ciò nonostante, scrive l’autorevole Financial Times nella sua Lex Column del 20 Dicembre, l’episodio indebolisce gli sforzi che la professione delle relazioni pubbliche e  in particolare della consulenza, sta compiendo per dialogare con i vertici delle imprese allo stesso tavolo con i i legali e i banchieri, e ha riacceso la discussione sulla opportunità di regolare questa professione che cresce ogni giorno di importanza.


Il Financial Times scrive anche che, a differenza dei revisori e dei legali, non vi sono barriere di ingresso nella professione delle relazioni pubbliche.
La caduta recente del numero di acquisizioni e di nuove quotazioni ha prodotto una diminuzione delle entrate delle società di consulenza specializzate, inducendole a spostarsi sempre di più verso la gestione delle crisi e della reputazione.
Ecco, conclude il FT, una occasione per la Brunswick di dimostrare le sue abilità, applicandole a se stessa.


In effetti, per prima cosa, la società ha affidato a uno studio legale una investigazione interna sul caso, inviando un messaggio a tutti i suoi clienti per informarli dell’incidente in cui viene sottolineato l’esistenza di alcuna evidenza che Nina avesse accesso ai sistemi informativi interni dell’azienda. Poi, si vedrà.


Secondo Jack O’Dwyer, il più autorevole columnist del settore negli Stati Uniti, la Dow Chemical, una delle società clienti, non ha gradito e ha deciso di sospendere temporaneamente ogni incarico alla Brunswick.


tmf
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