E’ morto Alvise Barison
20/12/2011
Fondatore e primo presidente di Ferpi, è stato il precursore delle moderne Relazioni pubbliche che portò in Italia nell’immediato dopoguerra. Aveva cominciato a lavorare nelle Relazioni pubbliche nel 1948 negli Stati Uniti, dove restò fino al ’54, presso l’Allied Military Government. Nel 2005 la Federazione gli conferì il Premio alla Carriera.
“Guardare avanti, sempre e senza drammatizzare”. Erano le parole che Alvise Barison ripeteva sempre a chiunque gli chiedesse un consiglio sulle Relazioni pubbliche o per la professione. Un motto – il suo credo – che gli ha consentito di superare tante difficoltà, nella vita e nel lavoro.
Ieri si è spento all’età di 92 anni (compiuti lo scorso 17 novembre) nella sua Trieste. Fondatore e primo presidente di Ferpi è considerato il precursore delle Relazioni pubbliche nel nostro Paese. Tra i padri della professione a livello internazionale ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della comunicazione ed in particolare delle relazioni pubbliche in Italia. Nel 2005 nell’ambito del secondo World PR Festival, che si tenne proprio nella sua Trieste, ricevette dalle mani di Toni Muzi Falconi, allora presidente della Global Alliance, il premio alla Carriera conferito da Ferpi.
Barison era stato deportato a Buchenwald in Germania nel ’44, dopo essersi rifiutato, come giovane sottotenente, di aderire alla Repubblica di Salò. Fu liberato dai Russi nell’aprile 1945. “Sono sopravvissuto a ben tre campi di concentramento – raccontava a Vladimiro Vodopivec, vecchio amico e già direttore di Ferpi alcuni anni fa, (oltre a Buchnewald Barison è stato internato nel campo di Dora – Mittelbau e in quello di Ravensbrueck- n.d.r.) – ma sono stato sempre convinto di farcela, credevo fortemente in un futuro migliore come tanti altri miei compagni di sventura”.
Laureato in Scienze politiche a Trieste nel ’46, dal ’49 al ’51 conseguì un master presso l’Università del Michigan (USA). Cominciò a lavorare nelle Relazioni pubbliche nel 1948 negli Stati Uniti, dove restò fino al ’54, presso l’Allied Military Government come funzionario ricoprendo tra l’altro il ruolo prima di assistente culturale per poi passare alla comunicazione Dal ’54 al ’61 è stato dirigente dello United States Information Service (USIS), assolvendo anche la funzione di direttore Affari culturali e Consigliere per le Relazioni Pubbliche per le tre Venezie.
Fu l’uomo dello sviluppo del “Piano Marshall” in Italia. Ci aveva cominciato a lavorare negli USA quando la Casa Bianca affidò a Arthur Page il compito cruciale di favorire la condivisione degli americani intorno all’idea del Piano stesso e ai suoi notevoli investimenti in un periodo comunque difficile dell’economia americana, e ancora di più dopo e a piano avviato per accrescere il consenso degli europei all’idea che la ricostruzione del continente venisse finanziata dagli Stati Uniti. In quegli anni fu a diretto contatto con Arthur Page, che indicherà sempre come suo maestro. Quello stesso Arthur Page che negli anni successivi scriverà per il Presidente Truman il messaggio che annuncia lo sgancio della prima bomba atomica su Hiroshima, che sarà il grande elettore del Generale Eisenhower alla Casa Bianca e per tanti anni il direttore delle relazioni pubbliche della AT&T, punto di riferimento per l’intera comunità internazionale dei relatori pubblici.
Quelli dallla metà dei ’50 alla fine dei ’60 sono gli anni in cui si dedica anche a promuovere la professione in Italia, assieme ad altri amici e colleghi del tempo dà vita ad una delle prime associazioni professionali che poi, nel 1970, confluiranno nella Ferpi. Si prodiga per la diffusione delle Relazioni pubbliche in Italia e sostiene i giovani colleghi che iniziavano a lavorare nella comunicazione e nelle relazioni pubbliche.
Successivamente è stato direttore delle catene alberghiere Jolly Hotel e Hilton, due anni li ha passati alla Industrie Marzotto e per molti anni ancora è stato alle dipendenze del Lloyd Triestino. Tra gli incarichi dell’ultimo periodo lavorativo vi è la presidenza dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo.
Scarica qui l’intervista realizzata nel 2009 ad Alvise Barison da Vladimiro Vodopivec.