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Ferrari: l’Oscar di Bilancio della Pa un laboratorio di innovazione

15/11/2013

In un anno di passaggio per la normativa, l’Oscar di Bilancio della PA ha mostrato ancora una volta le tendenze in atto nel nostro Paese e gettato le basi per l’edizione del 2014 in cui l’obiettivo sarà avere sempre più dati e trend. L’analisi del Segretario Generale dell’Oscar, _Annamaria Ferrari._

di Annamaria Ferrari
A Roma la scorsa settimana, alla Cerimonia di Premiazione dell’Oscar della Pubblica Amministrazione, hanno partecipato molti rappresentanti delle Amministrazioni locali, dei partner e delle associazioni, nonché di osservatori che nel corso dell’edizione 2013 hanno fornito stimoli e contributi interessanti.
Si fa strada sempre di più l’idea che l’Oscar diventi un laboratorio e un luogo per la segnalazione di trend della comunicazione della pubblica amministrazione in fatto di rendicontazione.
Quest’anno, ad esempio, l’Oscar di Bilancio della Pubblica Amministrazione, oltre alle candidature volontarie, intendeva prendere in esame tutte le 15 Regioni italiane a statuto ordinario per poter ottenere una percezione d’insieme e acquisire maggiori elementi di tendenza anche in considerazione dei numerosi aggiornamenti normativi. Rispetto alle passate edizioni del Premio, si è aggiunto un elemento valutativo importante: con il giudizio di parifica della Corte dei Conti (previsto dal D.L. 174/12, convertito in legge 231/12), è stato possibile esaminare i bilanci regionali su base metodologica omogenea.
La Commissione guidata dal team leader dottor Gianni Giorgi ha svolto un esame comparativo molto interessante di alcun indicatori significativi per l’efficienza complessiva nella rendicontazione dei bilanci regionalisulla base del rendiconto 2012: con riferimento alla valutazione della capacità delle Regioni di far fronte ai propri impegni finanziari (“sostenibilità finanziaria”), cioè sul livello di indebitamento; si è approfondito il tema della “pressione fiscale”, cioè il ricorso utilizzato/utilizzabile alla fiscalità da parte delle Regioni; verificato i “costi dell’amministrazione”, il costo del personale, degli incarichi esterni e, le “spese degli organi istituzionali”.
L’analisi ha successivamente valutato il livello di comunicazione adottato dalle singole Regioni in merito a questi temi, misurato in termini di tempi di approvazione, accessibilità e fruibilità della documentazione presente sui rispettivi siti.
Nell’esame si sono anche tenute in conto le indicazioni espresse dal D.L. 33/2013 riguardante gli obblighi di trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni che ha varato una nuova fase per la possibilità di accesso ai dati e di partecipazione dei cittadini.
Anche se per diverse ragioni, di ritardo approvativo e delle deadline del calendario dell’Oscar, non è stato possibile esaminare tutte le Regioni a statuto ordinario, la metodologia finalizzata quest’anno ci aiuterà per la prossima edizione, l’obiettivo rimane, per avere un quadro d’insieme e potere rendere pubblico il grado di comunicazione e intelligibilità degli indicatori più importanti. Su questa base la Commissione del dottor Giorgi propone di istituire un Osservatorio permanente dell’Oscar di Bilancio sulle Regioni.
Analogamente vorremmo procedere per quanto riguarda la Sanità e alcune idee sono in discussione con il nostro partner Fiaso per poter estrapolare anche per le aziende sanitarie pubbliche, dati d’insieme e indicazioni di tendenza dei bilanci pubblici nella comunicazione verso il territorio e gli stakeholders.
Tutto questo è possibile grazie alla comunità che si è creata attorno all’Oscar di Bilancio della Pubblica Amministrazione, e al gruppo di eccellenza composto da professionisti di alte competenze multidisciplinari che lavorano con grande entusiasmo nelle Commissioni e nella Giuria. Un Gruppo autorevole di persone, ormai da 4 anni collabora in team all’Oscar di Bilancio della Pubblica Amministrazione, senza alcun compenso, suddiviso nelle 5 Commissioni di segnalazione, Regioni, Province, Comuni capoluogo, Comuni non capoluogo e Aziende sanitarie pubbliche. Oltre 40 autorevoli interlocutori con diverse competenze si integrano, si scambiano pareri e documenti al solo scopo di contribuire a proporre esempi positivi di rendicontazione e comunicazione pubblica da premiare, proporre alla discussione per accrescere la cultura del Paese. L’Oscar si basa sulla loro partecipazione e sulla qualità del loro contributo.
Infine una considerazione sull’impatto positivo che genera la Premiazione degli esempi positivi di rendicontazione e comunicazione agli stakeholders.
Grande la reazione di entusiasmo per la premiazione o la segnalazione da parte dei team che si occupano dei bilanci pubblici. Un segnale importante da tenere in considerazione. Bisogna ricordare che il nostro – Oscar di Bilancio della Pubblica Amministrazione – è un riconoscimento che dà “solo” prestigio, non denaro o potere. Il fatto che questo riconoscimento sia così importante per persone che si spendono in prima persona nella rendicontazione della cosa pubblica e nella sua comunicazione ai cittadini, è un aspetto incoraggiante e molto positivo.
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