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Fortunatamente la comunicazione non è una scienza esatta

04/10/2005

Un messaggio del presidente Ferpi Andrea Prandi

Sono passati tre mesi dall'elezione del nuovo consiglio direttivo della Ferpi (28 giugno 2005) e ci avviciniamo a una fase decisiva. Quella in cui il programma presentato a giugno si traduce in piani operativi concreti, da cui nasceranno le iniziative più importanti che la Ferpi realizzerà nei prossimi mesi. L'idea condivisa da tutti i delegati è quella di creare dei gruppi di lavoro che si muovano in funzione di obiettivi semplici e realistici, con una adeguata copertura finanziaria.Naturalmente il nostro sito pubblicherà la settimana prossima tutti i progetti discussi nel consiglio nazionale del 5 ottobre.Parallelamente le delegazioni regionali hanno messo a punto i loro programmi e stanno eleggendo i loro rappresentanti e referenti territoriali, come previsto dal nostro programma.Il lavoro di Giampietro Vecchiato a favore del territorio è stato davvero prezioso. E' nata, e ne sono particolarmente felice, anche una nuova delegazione, quella delle Marche, che ha risposto con entusiasmo, come tante altre regioni, alla sfida lanciata dalla nuova Ferpi.Stiamo operando con metodo, penso, e proprio per questo ritengo che sia credibile attendersi dei risultati. Quali risultati? Quelli descritti nel programma: nuovi soci, più risorse, più servizi e più visibilità per Ferpi, su temi di nostro interesse.Nel suo intervento che pubblichiamo in questa stessa edizione del nostro sito, Toni Muzi Faconi si interroga sull'opportunità di porsi sempre la visibilità come obiettivo. La riflessione è interessante: ci sono molti casi in cui il low profile è da considerare la strategia giusta.La nostra associazione però ha bisogno di ottenere una maggiore notorietà perché vuole crescere e non solo: vuole crescere, ma ha l'ambizione di partecipare al dibattito sui temi che sono di sua competenza, perché vuole essere coinvolta là dove si prendono decisioni che impattano sulla nostra professione.E' questo che chiedono i soci, non solo a livello nazionale, ma anche in tutte le regioni che ho visitato. Sono d'accordo che non si debba esagerare: faremo solo quello che è utile per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Per parlare ci vogliono progetti concreti, cifre credibili, studi attendibili. A questo stiamo lavorando e penso che quando leggerete tutti i programmi sarete d'accordo che esistono i contenuti per comunicare le nostre idee all'esterno. Se i giornali o la televisione ci daranno l'opportunità di rendere note le nostre idee la coglieremo, ma solo se il contenitore sarà quello corretto e se potremo fare un servizio utile ai soci. 
Fortunatamente la comunicazione non è una scienza esatta. Ci sono stili, metodi e opinioni diverse, magari tutte valide o tutte sbagliate, che evolvono e cambiano col tempo. Cercheremo di capire il nostro tempo e agire di conseguenza, possibilmente lasciando una traccia per chi ci guarda come utile riferimento.
Alla prossima settimana, ci piacerebbe ricevere i vostri commenti sui programmi. 
Andrea Prandi
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