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Fortune 500: un nuovo studio sull’impiego del corporate blogging

06/05/2009

Ogni anno Fortune Magazine compila l'elenco delle più grandi – in termini di profitto – ed influenti aziende americane, pubbliche e private. Un nuovo studio ha esaminato la lista 2008 nel tentativo di quantificare l’impiego dei media sociali identificando, in particolare, quelle che utilizzano blog rivolti al pubblico.

The Fortune 500 and Blogging: Slow and Steady è lo studio condotto dalla Dr. Nora Ganim Barnes (Ph.D., Senior Fellow and Research Chair of the Society for New Communications Research e Chancellor Professor of Marketing at the University of Massachusetts Dartmouth) e Eric Mattson (CEO of Financial Insite Inc.)


Lo studio rivela che mentre le aziende citate nella lista ‘Fortune 500’ stanno impiegando i media sociali con un percentuale più bassa rispetto alle altre principali aziende, università e associazioni caritative, molte di queste, però, bloggano più di quanto sia stato precedentemente segnalato.


Le conclusioni finali indicano che:


• 81 delle aziende inserite nella lista ‘Fortune 500’ o il 16% attualmente ha un blog rivolto al pubblico


• il 28% dei blog delle aziende inserite nella lista di ‘Fortune 500’ è collegato ad account di Twitter. (Altre aziende della lista ‘Fortune 500’ hanno degli account su Twitter ma che non sono legati ai loro blog)


• Cinque tra le prime dieci aziende della lista di ‘Fortune 500’ hanno blog pubblici: Wal-Mart, Chevron, General Motors, Ford, e la Banca d’America


• il 90% dei blog delle aziende inserite nella lista di ‘Fortune 500’ ha attivato la funzione dei commenti


• Il settore della tecnologia software/hardware per computer è quello che ha più blog, seguito dall’industria Food and Drug, servizi finanziari, servizi Internet, semi-conduttori, retail e autoveicoli


• Il 10% dei blog citati nella lista di ‘Fortune 500’ è collegato a podcast; il 21% incorpora video.


“Si rileva che queste aziende che hanno deciso di utilizzare un blog abbiano utilizzato bene questo strumento. Ci sono post pubblicati con frequenza, dibattiti continui e la capacità di seguire molto più facilmente le conversazioni attraverso la funzione dei feed RSS o le sottoscrizioni”, ha dichiarato Barnes. “Le aziende inserite nella lista ‘Fortune 500’ che si sono lanciate nella blogosfera rappresentano tutte le peculiarità che rendono eccellenti i media sociali. Questi, infatti, consentono ai lettori di tenere meglio sotto controllo e di partecipare alle conversazioni. E le aziende continuano a studiare altri modi – come il podcasting e videoblogging – per comunicare con le loro comunità.”


“Dato che i media sociali stanno diventando sempre più una parte integrante della funzione di business, dovremmo vedere la riprova di questo aspetto nell’utilizzo che viene fatto dei blog, podcast, Twitter o degli altri strumenti” – ha aggiunto Mattson. “Dato che la lista ‘Fortune 500’ rappresenta un modello per il successo aziendale, è interessante esaminare il loro coinvolgimento nello scenario dei media sociali”.


Una copia completa della ricerca può essere scaricata qui.


La Society for New Communications Research è una fondazione no-profit che opera a livello mondiale per la ricerca e l’istruzione, un think tank incentrato sugli studi più avanzati e sugli sviluppi della comunicazione e dei nuovi media, ed il loro effetto sui media tradizionali, sui modelli di business, la cultura e la società. Per ulteriori informazioni: http://sncr.org.
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