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Giocattoli da grandi

18/07/2006

Ormai il marketing prende di mira sempre più spesso i bambini e la tendenza non è quella di prodotti specifici ma di prodotti da adulti riveduti e corretti a uso dell'infanzia.

In questo articolo si legge una riflessione importante sul nuovo target del marketing: i bambini. Da tempo vengono inseguiti, corteggiati e allevati a diventare grandi consumatori. Da tempo ci si è accorti che i bimbi tiranneggiano i genitori i quali (forse per senso di colpa) hanno una propensione a spendere per loro altissima. Ma come fa notare questo servizio ora stiamo assitendo a un fenomeno relativamete nuovo che sottolinea ancor più vistosamente l'importanza di questa quota del mercato: le aziende stanno producendo sempre più prodotti per adulti nella versione chinder-friendly.
C'è la birra per bambini, lo champagne per bambini, la moto per bambini, il telefonino per bambini. Da bere, da usare, da consumare proprio come farebbe un "grande", ma con qualche accorgimento inevitabile. La strategia dell'industria del marketing è quella di creare tanti piccoli grandi consumatori. Cambia il formato, non il prodotto. La regola è emulare il mondo degli adulti, dimenticandosi i simboli dell'infanzia.
A questo punto l'inseguimento dell'esercito di giovanissimi avviene sempre prima. A cinque anni un bambino è già considerato un boccone appetitoso per articoli come il cellulare (anche se ancora non legge) o la birra da piccoli. Secondo Paul Kurnit, della KidShop Youth Marketing Company, si tratta di un fenomeno positivo e stiamo assitendo alla crescita di una generazione di consumatori consapevoli e informati. Gli esperti hanno battezzato questo cambiamento sociologico age-compression. Ed è inutile dire che non tutti sono d'accordo con Paul Kurnit.
Emanuela Di Pasqua - Totem
 
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