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Gli spazi digitali e le aziende

15/02/2010

Il web 2.0 vive sugli spazi digitali. Darne una definizione ed individuarne le caratteristiche è un aiuto fondamentale per tutte le organizzazioni, per le quali sarebbe opportuno dotarsi di uno spazio digitale interno. Una riflessione di Nicola Mattina, professionista e coordinatore del gruppo di lavoro Ferpi sui social media.

Condivido una presentazione che sto utilizzando in questo periodo per spiegare le caratteristiche degli spazi digitali. Grazie ai ragazzi di Uniferpi di Padova, che hanno registrato una mia lezione, sono riuscito anche a confezionare uno slidecast e ad abbinare slide e voce.
In grande sintesi, sostengo che gli spazi digitali sono possibili perché: a) siamo in grado di rendere digitali le informazioni e le azioni che compiano nella vita reale; b) abbiamo a disposizione delle piattaforme software che disegnano delle vere e proprie architetture metaforiche che delimitano degli spazi sociali.
Quindi, con l’aiuto di Don Tapscott del suo Grown Up Digital, metto in evidenza otto linee di tendenza attraverso l’uso di altrettante parole chiave: libertà, personalizzazione, discernimento, integrità, collaborazione, divertimento, velocità, innovazione.
Infine spiego perché le organizzazione dovrebbero dotarsi di uno spazio digitale interno e per farlo mi appoggio sulle solidissime spalle di Giacomo Mason, che a questo argomento ha dedicato molte presentazioni disponibili su Slideshare: quella che ho usato io duramente la mia lezione parla di knowledge management 2.0.
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