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L’impatto delle tecnologie digitali sui public affairs. L’intervento di Alberto Bitonti all’EU Summit

21/05/2025

Biagio Oppi, Consigliere Nazionale*

Durante l’EU Summit della Global Alliance, dedicato a Technology, Trends & Communication Transformation, che ha preceduto l’undicesima edizione di Inspiring PR, abbiamo potuto ascoltare diversi interventi che distilleremo sul sito FERPI con una serie di articoli di sintesi e materiali di approfondimento.

 

Il primo appuntamento è dedicato al bell’intervento di Alberto Bitonti membro del comitato scientifico di FERPILab e professore dell’USI, che ha colpito i colleghi internazionali per chiarezza e profondità di analisi.

 

Bitonti ha brillantemente affrontato, la settimana scorsa, il tema dell’impatto delle tecnologie digitali sui public affairs, partendo da tre fraintendimenti.

 

La presentazione, online qui, si rifà all’articolo pubblicato sul Journal of Public Affairs nel 2023, Tools of digital innovation in public affairs management: A practice-oriented analysis, già in precedenza pubblicata sul sito FERPI.

 

Cosa sono i digital public affairs? La risposta è “the method through which organizations and practitioners can manage the complex of their public affairs activities by using digital tools” ovvero "Il metodo attraverso il quale le organizzazioni e i professionisti possono gestire l’insieme delle loro attività di public affairs utilizzando strumenti digitali." In sostanza e in gran parte parliamo di knowledge management.

 

Il primo fraintendimento individuato consiste nel confondere l’impatto digitale interamente con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale o dei social media.

 

Non è solo questo, ma tanto altro: questo metodo aiuta a intervenire nella macrofasi delle strategie di public affairs: dal monitoraggio e analisi al disegno della strategia, dall’esecuzione alla valutazione e misurazione dei risultati, con piattaforme ormai consolidate tra cui FiscalNote, Quorum e K-MIND. Un supporto assolutamente indispensabile e sempre più utile ed efficace.

 

Tuttavia, non dobbiamo scambiare il digitale o l’intelligenza artificiale come qualcosa di onnipotente. Infatti, l’altro fraintendimento proposto da Bitonti è la cosiddetta trappola induttivista: quella che Bertrand Russell illustrò con il tacchino per dimostrare il pericolo di pensare che il passato abbia tutte le informazioni, rischiando di finire inaspettatamente poi come i tacchini ripieni al pranzo del Thanksgiving Day.

 

È proprio una prerogativa umana cercare di immaginare il futuro e costruire scenari out of the box, quasi imprevedibili.

 

Infine, come terzo errore comune, Bitonti avverte che il “tocco umano” non potrà essere sostituito dal digitale tout court. In particolare, nei public affairs, le relazioni non potranno essere surrogate semplicemente da protocolli e software digitali.

 

In sostanza, per Bitonti il metodo dei digital public affairs è più simile a un’intelligenza aumentata al servizio dei professionisti che ad un’intelligenza artificiale che li sostituisca.

 


 

Tools of digital innovation in public affairs management: A practice-oriented analysis è disponible qui. Ne riportiamo l’abstract di seguito.

 

Sebbene la letteratura sulla trasformazione digitale stia crescendo in diversi ambiti, la ricerca sugli effetti dell’innovazione digitale nella pratica delle relazioni istituzionali è ancora frammentata e poco sistematica, concentrandosi per lo più sulle strategie dei gruppi di interesse nei social media. Tuttavia, l’innovazione digitale ha iniziato a trasformare la gestione delle relazioni istituzionali in molte aree, in particolare attraverso la datafication, l’analisi tramite intelligenza artificiale e le piattaforme cloud per la gestione della conoscenza.

 

Stanno emergendo nuove possibilità nell’uso della data science e nel processo decisionale strategico basato su evidenze, anche in ambiti tradizionalmente guidati da intuizioni ed esperienze professionali non codificate. Basandosi su una ricerca desk di casi studio e su analisi pratiche di tre piattaforme software sempre più diffuse per la gestione delle relazioni istituzionali (FiscalNote, Quorum, KMIND), questo articolo sviluppa un’analisi orientata alla pratica degli strumenti digitali e delle funzionalità oggi disponibili per i professionisti del settore, colmando una lacuna nella letteratura su come l’innovazione digitale possa influenzare la gestione delle diverse attività lungo le fasi di una campagna di public affairs (monitoraggio e analisi, progettazione strategica, azione, valutazione).

 

L’articolo evidenzia quindi come l’innovazione digitale vada ben oltre il semplice utilizzo dei social media nelle attività di comunicazione, incidendo in modo più profondo e strategico sulla pratica delle relazioni istituzionali. 

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