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Strumenti di innovazione digitale nella gestione degli affari pubblici: la scienza e la comunicazione?

21/11/2023

Lorenzo Canu

In linea con la mission di FERPILab di combinare thought leadership con indicazioni pratiche, Alberto Bitonti fornisce delle indicazioni per guidare i professionisti di public affairs (ma non solo) nell’uso di big data e intelligenza artificiale al fine di moltiplicare le possibilità di ognuno. 

Avevano ragione Castells e van Dijk quando parlavano della società connessa (network society) come la nuova rivoluzione della comunicazione, avvertendo dell’estrema e crescente dipendenza di “quasi ogni organizzazione” dalle reti – o meglio, i network. Come conseguenza, telecomunicazioni, comunicazioni di dati e comunicazioni di massa si integrano in ogni medium in un processo definito convergenza. Utilizzando i (social) media in questa nuova società convergente, gli individui generano grandi quantità di dati, parte dei quali vengono poi aggregati, anonimizzati e resi disponibili per l’uso. 

La network society ha quindi trasformato il panorama della comunicazione, fornendo un accesso senza precedenti ai dati personali. In Europa, i comunicatori possono utilizzare i dati aggregati dei social media, dando priorità alla privacy degli utenti e rispettando le norme sulla protezione dei dati, come il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Sull’utilizzo dei dati e dell’intelligenza artificiale nella nostra professione, FERPI ha collaborato alla ricerca “I Comunicatori e l’IA”, presentata lo scorso ottobre. 

Come comunicatori, ci troviamo quindi in mezzo al guado di un fiume fittizio, in cui l’acqua, al posto dell’idrogeno, è fatta dai dati. Dati pubblici e anonimizzati, provenienti dai governi o dai nostri clienti, e in ogni caso big. Riconoscendo che tutto intorno a noi è connesso e che, senza le competenze opportune, questo fiume di dati può scivolarci tra le mani, è nella ricerca che è possibile trovare una guida su come gettare le reti e maneggiare i dati. 

In linea con la mission di FERPILab di combinare thought leadership con indicazioni pratiche, il membro del Consiglio Scientifico Nazionale e professore all’USI Alberto Bitonti fornisce delle indicazioni per guidare i professionisti di public affairs (ma non solo) nell’uso di big data e intelligenza artificiale al fine di moltiplicare le possibilità di ognuno.  

Adattando i piani di public affairs di De Bruycker & McLoughlin e di Carro e Di Mario al fine di produrre un’analisi più orientata alla pratica, Bitonti identifica quattro cluster di attività del processo (Monitoraggio e analisi dei dati, Strategie di progettazione, Public affairs in azione e Valutazione della campagna). L’autore collega ciascun cluster a diverse possibilità dell’innovazione digitale, tra le quali emerge la maggiore possibilità di conoscere l’ambiente politico tramite un’intelligenza più profonda delle sue dinamiche. 

Con una più grande innovazione digitale che spinge i limiti del possibile per la comunicazione, molti comunicatori si trovano sempre più spesso a doversi aggiornare anche su temi come intelligenza artificiale e data science. Questo paper porta ad un altro livello la conversazione su come i CCO possano contribuire allo sviluppo di un sistema di misurazione delle prestazioni che offra nuove capacità di intelligence contestuale sia al ruolo che all'organizzazione, iniziata con il Global PR and Communication Model (tradotto per FERPI e disponibile qui) nel 2021. 

Buona lettura! 

Scarica il paper o leggi l'originale (in inglese).

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