Le speciali attenzioni dei servizi di sicurezza americani si rivolgono in questi giorni agli attivisti che protestano contro l'amministrazione Bush e hanno toccato anche il popolare sito di informazione alternativa. Oltre ai nomi dei rappresentanti repubblicani che conferiranno a Bush Jr il secondo mandato, la lista di Indymedia sotto accusa comprende anche gli indirizzi di casa, gli indirizzi e-mail e l'indicazione degli hotel in cui sono ospitati durante la loro presenza nella Grande Mela. Gli agenti del Secret Service temono che simili informazioni possano essere utilizzate per attentare alla sicurezza dei delegati. Da parte sua la American Civil Liberties Union (ACLU), l'associazione di avvocati che rappresenta Indymedia, ha fornito alle autorità i dati degli amministratori del website. L'ACLU ha però specificato che Indymedia si impegna a garantire l'anonimato a chiunque ne faccia richiesta. Dall'articolo su The Wall Street Journal [su abbonamento] si apprende che Ann Benson, dell'ACLU, ha definito intimidatorio il messaggio sottointeso dalla condotta dei servizi di sicurezza.Il Secret Service, il corpo speciale che si occupa della sicurezza del Presidente degli Stati Uniti, ha avviato un'indagine nei confronti dell'Independent Media Center. Oggetto delle preoccupazioni del Secret Service la lista dei delegati presenti alla Convention del Madison Square Garden pubblicata sull'organo di controinformazione più celebre della Rete.