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Inizia la partita del nucleare: una nuova sfida per la comunicazione e le Rp

26/02/2009

L’accordo firmato da Berlusconi e Sarkozy in materia di energia nucleare, ha sancito l’inizio di un (tortuoso?) cammino che coinvolgerà tanti attori e proporrà altrettante sfide soprattutto alla comunicazione, a cui è affidato il delicato compito di creare il consenso/gestire il dissenso attraverso il governo delle relazioni con i diversi segmenti di pubblici. La foto è di Franco Origlia per la rubrica in collaborazione con Getty Images.

L’Italia aveva chiuso con il nucleare 22 anni fa, con tre quesiti referendari votati con maggioranze che andavano dal 71 al 79 per cento, e che avevano costretto il Paese alla chiusura e al divieto di costruzione di centrali nucleari.


Ma ecco che dopo più di due decenni, lo scorso 24 febbraio, Berlusconi e Sarkozy sono stati in riunione per discutere e firmare un accordo bilaterale in materia di energia nucleare.


La questione della nuova politica energetica del Governo ha già sollevato diverse polemiche e nonostante l’individuazione dei siti sia ancora in fase embrionale sono già arrivati i primi «no».


Proprio in queste ore, il Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, rispondendo ai giornalisti che gli facevano notare – appunto – come le regioni interessate dalla costruzione delle nuove centrali non fossero disponibili a ospitarle, ha affermato, invece, che “La maggioranza degli italiani e’ a favore del nucleare”.


Si prospettano, quindi, tante sfide all’orizzonte soprattutto per la comunicazione che è chiamata a svolgere un ruolo non solo operativo (legato alla realizzazione di programmi appositi) ma anche strategico-riflettivo (l’ascolto e interpretazione delle aspettative degli stakeholder) ed educativo (la diffusione delle competenze comunicative – mai così fondamentali – a tutte le altre componenti dell’organizzazione).


Come scriveva Fabio Ventoruzzo nell’ultimo numero del Magazine, “appare evidente che comunicare ‘questo’ nucleare sarà più che mai una questione di accettazione sociale, di licenza ad operare da ottenere presso le comunità di riferimento. Bisognerà iniziare a identificare (e ascoltare) quegli stakeholder (attivi) che, consapevoli delle conseguenze prodotte dal nucleare (in senso positivo e negativo), sono interessati a coinvolgersi e a coinvolgere, a loro volta, altri segmenti di pubblici influenti. Ma non solo… anche mappare gli stakeholder (potenziali) che potrebbero attivarsi non appena fossero comunicati gli obiettivi che la nuova prospettiva nucleare comporta (identificazione siti, indotto, competitor, ….)”


Insomma, questo ambizioso programma energetico annunciato dal governo italiano non potrà sottovalutare l’importanza della comunicazione e la funzione strategica delle Rp, perché la vera sfida del nucleare in Italia si sviluppa proprio sul fronte del suo consenso sociale.



Nella foto di Franco Origlia per la rubrica in collaborazione con Getty Images, Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy, il 24 febbraio a Roma, dopo la firma di un protocollo di accordo sulla cooperazione nel settore del nucleare.
(Clicca sull’immagine per ingrandirla.)


(dg)





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