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La campagna del Pakistan

28/03/2007

A qualche mese dalle elezioni presidenziali e legislative in Pakistan, il Pakistan People's Party (PPP) paga un pool di relatori pubblici per promuovere il bisogno di elezioni libere, aperte e trasparenti.

Un articolo di TheHill racconta la campagna di relazioni pubbliche in Pakistan, nel tentativo di instaurare un clima di legalità e trasparenza. Un accordo tra il partito di Benazir Bhutto e una società di lobbying americana si propone infatti di spingere il Paese verso elezioni democratiche.
Il PPP (Pakistan People's Party) dell'ex primo ministro pakistano Benazir Bhutto (in esilio dal 1996) auspica una democratica sfida elettorale che, a detta di molti, non può certamente avvenire sotto l'egida del generale Musharraf, il quale pare più interessato a mantenere una dittatura militare e a rinsaldare i suoi buoni rapporti con i Talebani piuttosto che a portare la democrazia nel suo paese.
Il contratto, che prevede la collaborazione di legislatori, media e think tank, è stato firmato in un momento di particolare tensione tra l'amministrazione americana e l'attuale governo pakistano, che ha ricevuto molte critiche a causa dell'immobilismo dimostrato di fronte alle pesanti infiltrazioni talebane e di Al Qaeda all'interno dei territori che corrono lungo il confine con l'Afghanistan. Il governo americano pur riconoscendo il ruolo coraggioso e importante del Pakistan nella lotta al terrorismo, ritiene che sia giunto il momento di un ulteriore scatto in avanti del paese asiatico e che questo debba avvenire attraverso chiare e libere elezioni che vedano la partecipazione di tutti i partiti politici.
BKSH che è una società legata al gigante delle RP Burston-Marsteller LLC, riceverà 250 mila dollari al termine del contratto semestrale, previsto per il prossimo giugno,siglato con il PPP.La campagna , che ha ricevuto il sostegno trasversale delle forze politiche americane, si articolerà su tre punti. Come prima iniziativa BKSH monitorerà e renderà pubbliche le opinioni in materia dell'elite occidentale. In seguito è prevista la costruzione di un'ampia campagna pubblica attraverso l'apporto di amministratori ufficiali e membri del Congresso e l'organizzazione di cene durante le quali Benazir Bhutto potrà incontrare e scegliere le persone che riterrà più utili alla propria causa. Infine verranno organizzati meeting con la stampa, in particolare New York Times e Washington Post, nel corso dei quali l'ex primo ministro pakistano illustrerà il proprio programma politico.
In aggiunta a questo, i pakistani residenti negli USA saranno incoraggiati a parlare della loro esperienza di vita sotto un regime militare e a esternare il proprio desiderio di democrazia.Secondo Nadeem Kiani, addetto stampa dell'ambasciata pakistana, il suo paese è un importante alleato degli Stati Uniti e questo contratto rappresenta un segnale sbagliato per coloro che da tempo ritengono erroneo collaborare con il governo statunitense. Infine si è dichiarato ottimista sulle possibilità di democrazia in Pakistan affermando che:"la situazione politica pakistana non è certamente paragonabile a quella americana o inglese, ma guardando alle altre nazioni della regione, il Pakistan è certamente un passo avanti."
Emanuela Di Pasqua - Totem
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