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La Carta di Milano per il rispetto dell’infanzia

22/11/2012

Il nome del documento prende origine da quella che viene considerata la capitale italiana della comunicazione. E proprio questo mondo deve ripensare il rapporto tra media e minori, ripartendo dall’uso della loro immagine. _Terres des Hommes_ ha deciso di coinvolgere oltre 70 tra esperti di comunicazione, genere, diritti dei bambini, insegnanti, psicologi e rappresentanti delle istituzioni nella creazione del documento presentato lo scorso 20 novembre.

di Paolo Ferrara (*)
Oggi l’attenzione di tutti noi cittadini è sempre più sollecitata da modelli educativi e comportamentali che, attraverso i media, raggiungono le nostre figlie e i nostri figli modellandone l’immaginario e, insieme ad esso, il loro presente e futuro.
Sentiamo come prioritario ripensare il rapporto tra media e minori, ripartendo dall’uso che della loro immagine viene fatto, soprattutto nella comunicazione massmediale. L’immagine delle bambine e dei bambini oggi sembra prestarsi a un uso esclusivamente strumentale che, se da un lato ne sminuisce la dignità, dall’altro finisce, spesso per rafforzare stereotipi discriminatori di genere o costruire stili di vita pericolosi.
E’ da queste premesse che Terre des Hommes, ha deciso di coinvolgere oltre 70 esperti di comunicazione, genere, diritti dei bambini, insegnanti, psicologi e rappresentanti delle istituzioni, nella creazione di una vera e propria Carta per il rispetto dell’immagine delle bambine e dei bambini in comunicazione.
L’abbiamo chiamata Carta di Milano perché Milano è da sempre la capitale della comunicazione. Perché a Milano l’abbiamo iniziata a costruire e a Milano, nell’ambito del Child Guardian Award, l’abbiamo varata. Ma non vuole e non sarà una carta solo milanese. Come abbiamo scritto nel preambolo alla carta “la consegniamo oggi alla società civile e agli addetti ai lavori affinché la facciano propria, la sottoscrivano e la adottino nel loro concreto agire quotidiano facendola diventare un punto di riferimento per tutti coloro che operano nel mondo della comunicazione e per tutti i cittadini che intendano far valere, in ogni istante, l’interesse prioritario dell’infanzia”.
Dentro ci sono cose che riguardano le aziende profit. Ma ci sono cose che riguardano anche il ruolo di chi, come me, si occupa da 15 anni di comunicazione sociale.
La Giornata Mondiale per i diritti dei Bambini credo sia una buona occasione per parlarne. Dateci un’occhiata. Commentatela. Firmatela se volete. Diffondetela se vi è piaciuta.
C’è un sito per farlo ed è: www.cartadimilano.org.
L’hashtag è #cartadimilano.
Un grazie speciale, da parta mia, va a: Dipartimento Pari Opportunità, Comune di Milano, IAP, IAB, Pubblicità Progresso, ADCI, Assocomunicazione, Assorel, Ferpi, Anima, Ordine degli Psicologi della Lombardia, Segretariato Sociale RAI, OSSCom Università Cattolica del Sacro Cuore, Sodalitas, agli amici docenti universitari, alle aziende e alle agenzie di comunicazione che hanno voluto dare il loro contributo, a Giovanna Cosenza, Lorella Zanardo e Giorgia Vezzoli che hanno portato il loro contributo di esperte sulle tematiche di genere e di esperte di comunicazione, e ai tanti tanti altri che hanno reso possibile la scrittura di un documento condiviso e ricco di stimoli. E’ stato un grande piacere e onore lavorare con voi.
(*) Responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi Fondazione Terre des Hommes Italia
Fonte: Wikicsr
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