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La Cina censura. Questa volta con l'aiuto dell'occidente

12/09/2005

Yahoo! contribuisce all'arresto di un giornalista “colpevole” di aver rivelato l'oscurantismo delle autorità cinesi in occasione dell'anniversario di Tienamenn.

Chi non ricorda i fatti di Tienamenn square, quando la voglia di democrazia fu soffocata con una repressione violenta e sorda? Un giornalista cinese, Shi Too, nonostante la Cina che cambia, nonostante la Cina che inventa e non copia solamente, nonostante la Cina dei figli unici, la Cina dei telefonini, ecc, si farà dieci anni di carcere per aver scritto su siti Web stranieri che le autorità hanno dissuaso esplicitamente la stampa a commemorare il quindicesimo anniversario della ribellione di piazza.L'accusa ufficiale dei giudici è di "divulgazione di segreti di stato di alto livello".Ma il fatto più inquietante riguarda la collaborazione alle indagini e l'intervento determinante di uno dei simboli dell'occidente, il motore di ricerca Yahoo!. La filiale di Hong Kong del search engine sembra infatti aver rivelato l'account Internet del giornalista, aiutando la polizia a scoprire l'identità di Shi Too.Lo denuncia Reporter sans Frontières (associazione per la difesa della libertà di espressione) e ne scrive il Wall Street Journal (a pagamento). Il caso di Shin Tao è uno dei tanti episodi di repressione dell'informazione architettati dal governo cinese dall'elezione di Hu Jintao a presidente del Partito Comunista avvenuta tre anni fa. La notizia suscita riflessioni e sgomento, mentre il bravo reporter del Contemporary Business News per dieci anni non scriverà più. 
Emanuela Di Pasqua - Totem
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