La comunicazione pubblica per lo sviluppo del territorio
17/02/2009
"Diamo voce al territorio" con un articolo di Claudia M. Golinelli, professoressa ordinaria di economia e gestione delle imprese turistiche presso l'Università di Roma Tor Vergata e membro del Comitato Scientifico del Forum della Comunicazione che si terrà a Roma il prossimo 26 e 27 marzo.
Un progetto di comunicazione di successo, che crei valore per chi lo attua, implica spesso grandi risorse finanziarie, professionali e relazionali.
Nonostante l’indubbio dinamismo della PMI italiane, la maggior parte di esse difficilmente può affrontare investimenti così rilevanti, o possiede al proprio interno tali competenze. Di conseguenza, una partnership esterna diventa inevitabile per promuovere progetti di grande respiro.
Questa partnership si esplica di norma attraverso il triplice contributo di professionisti del settore, delle istituzioni locali e/o nazionali e di soggetti collettivi che agiscano a nome di una categoria: consorzi, cooperative, distretti industriali, etc. Pensiamo, ad esempio, all’attività di comunicazione e di lobbying/public affairs nei confronti dell’UE che stanno portando avanti, con successo, i consorzi del Parmigiano Reggiano e del San Daniele.
Un contributo pubblico a ben vedere non rappresenta solo una soluzione ad una carenza di risorse aziendali, bensì un ponte per la costruzione delle cd. “reti lunghe” che sempre più spesso sono alla base dei processi di creazione di valore. Una collaborazione preziosa, soprattutto per creare un gioco di squadra nella promozione del prodotto territoriale nel suo insieme, sia nei confronti dei suoi fruitori interni (cittadini, imprese, etc.) che esterni (nuovi investitori, turisti, etc.).
L’idea alla base di tali dinamiche è che i prodotti tipici locali possono rappresentare un incredibile volano per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio. Ciò significa che una campagna di comunicazione di successo non ha solo effetti positivi nel bilancio degli affari della filiera produttiva che l’ha promossa, bensì se ben orchestrata può contribuire alla crescita economica di altre filiere della stessa comunità locale ad essa collegate. Di nuovo, pensiamo allo stretto rapporto che unisce i settori artigianale ed agro-alimentare con quello turistico.
Numerosi studi dimostrano che le istituzioni rivestono un ruolo fondamentale nelle dinamiche di sviluppo economico, supportando gli attori locali nelle loro scelte imprenditoriali. L’intervento di un soggetto super partes, la PA appunto, può infatti svolgere un ruolo di coesione tra i promotori di un progetto, risolvendo per esempio eventuali criticità fra le controparti, e risultare più convincente nei riguardi dei vari interlocutori di tale iniziativa proprio per la sua natura di neutralità.
E questo è vero sia che si tratti semplicemente di una campagna pubblicitaria, sia di un progetto di marketing territoriale più articolato. La collaborazione di una pluralità di soggetti (imprese, consorzi, distretti, enti pubblici, etc.), può dunque aumentare esponenzialmente gli effetti di un progetto di comunicazione, in quanto si presenterà agli occhi di tutti i vari stakeholders come un’iniziativa autorevole e, proprio per la pluralità dei suoi promotori, rappresentativa degli interessi dell’intera comunità locale.
Esempi di eccellenza. Al contributo delle istituzioni pubbliche in progetti di comunicazione e promozione del territorio è dedicato il workshop promosso da ega all’interno del Forum della Comunicazione 2009. Sarà un’occasione nella quale prestigiose personalità del mondo accademico, rappresentanti delle istituzioni ed imprenditori italiani si incontreranno per testimoniare il successo di tali collaborazioni ed il beneficio che esse possono apportare, non semplicemente ad una singola realtà imprenditoriale, bensì al tessuto socio-economico locale nel suo insieme.
tratto dalla Rubrica Economy “L’ITALIA CHE COMUNICA. Aspettando il Forum della Comunicazione il 26-27 marzo 2009 a Palazzo dei Congressi”.