Anna Romanin
La felicità passa dal saper comunicare bene. Parola della sociolinguista Vera Gheno che il 3 dicembre a Trieste ha presentato il libro “Potere alle parole”, nella splendida cornice dell’Antico Caffè San Marco, in un evento organizzato dalla Delegazione Ferpi Triveneto.
«Non è indifferente come parla e come scrive ciascuno di noi, perché veniamo continuamente giudicati in base alle nostre competenze linguistiche», afferma Vera Gheno a Trieste, ospite dell’appuntamento “Faccio cose, vedo gente”, il ciclo di workshop ideato e organizzato da Ferpi Triveneto. L’occasione è ghiotta per i comunicatori: il libro, il penultimo pubblicato in ordine temporale (l’ultimo, uscito ieri 5 dicembre, è “Femminili singolari”) riscopre e approfondisce il fascino del corretto uso delle parole.
Perché è importante parlare e scrivere bene? In primo luogo per noi stessi. Poi, più siamo competenti nel padroneggiare le parole, più saremo liberi e partecipi della società in cui viviamo. «C’è una strana schizofrenia in questo momento in Italia. Da una parte molti dicono che l’importante è capirsi, dall’altra noi usiamo il giudizio linguistico per giudicare la persona», continua Vera Gheno, specializzata in comunicazione digitale e traduttrice dall’ungherese, che ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca lavorando nella redazione della consulenza linguistica e gestendo l’account Twitter dell’istituzione.
“Potere alle parole” è un libro che dà fiducia (ogni momento è buono per imparare e per rimettersi a studiare c’è sempre tempo); indica la strada verso una libertà personale (la vera libertà di una persona passa dalla conquista delle parole); assegna a ciascuno un ruolo attivo verso la salute della nostra lingua: la qualità, la supposta decadenza e la sua trasformazione dipendono da noi. Infine, il libro è stato concepito per portare un po’ di felicità alle persone, perché la felicità passa dal saper comunicare bene.
