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La rimozione forzata

26/04/2006

Alla Casa Bianca via McLellan e Rove, da noi dentro Sircana e Levi, mentre Cicchitto (più di Bonaiuti) sta al Caimano come -ricordate?- quell'Ali stava a Saddam…comunicatori politici che vanno e che vengono. Ma…. non potrebbero lavorare?? Una provocazione (post-ponte...) di Toni Muzi Falconi.

In un bell'intervento della scorsa settimana Chiara Valentini concludeva:La reputazione nasce dalla valutazione del comportamento passato del soggetto e dalla previsione di quello futuro. La reputazione secondo Fombrun (1996) è composta da quattro diverse caratteristiche: credibilità, attendibilità, responsabilità e fiducia. Naturalmente buoni livelli in tutte e quattro le caratteristiche significa avere una buona reputazione. Mi chiedo quanti dei nostri politici sanno quanto importante sia comunicare con i propri elettori e soprattutto quanto importante sia creare una buona reputazione del nostro paese tra gli elettori e all'estero.Concludo dicendo che forse sarebbe più interessante chiedersi quanti dei nostri politici di entrambe le coalizioni hanno seguito un corso o abbiano acquisito le conoscenze necessarie per parlare in pubblico direttamente o attraverso i mass media. Forse i nostri politici avrebbero bisogno di un nostro aiuto per migliorare almeno la loro sfera comunicazionale e relazionale. La verità, cara Chiara, è che i comunicatori sono fra i principali responsabili di quei difetti che tu stessa attribuisci, nel resto del tuo articolo, ai politici e che l'amico Fabio attribuiva ai sondaggisti.Infatti, non solo nessun politico si priva dell'assistenza di uno o più comunicatori, ma sono i nostri stessi colleghi a passare con frequenza, dopo avere combinato i peggiori disastri, da una parte all'altra della barricata.E che di barricata si tratti non può esservi dubbio, tanto sono diversi gli interessi delle parti, al punto che c'è da chiedersi se non sia opportuno introdurre una norma che vieti al comunicatore che ha lavorato ad una campagna elettorale di candidarsi, se non dopo un adeguato periodo di tempo, così come è previsto per chi ha un incarico pubblico e poi passa ad un incarico privato (Casa Bianca) oppure per chi, avendo condotto una campagna elettorale, svolge poi attività lobbistiche sui quegli stessi decisori che ha contribuito ad eleggere (Comune di Los Angeles).Vediamo la cronaca di questi ultimi giorni: la rimozione forzata di Karl Rove e le dimissioni di Scott McLellan dalla Casa Bianca dimostrano come - quando i giochi si fanno duri (Bush è al 35% dei consensi...) - vengono sacrificati quelli che più parlano per conto dei leader...Parlare, parlare, comunicare...Da noi c'è stata la riconferma di Paolo Bonaiuti, visibilmente a disagio nel più recente ruolo di  ma nun ce vonno sta..', nonché l'ingresso in Parlamento di Silvio Sircana e di Ricky Levi, mentre Fabrizio Cicchitto ricorda sempre più quel tardo ministro delle comunicazioni dell'ultimo Saddam...ricordate? Mi pare si chiamasse Alì e, sia pure in circostanze tragiche, ci fece sorridere allora tutti più di una volta. Anche Fabrizio fa sorridere? Prima dell'uscita de Il Caimano forse sì, ma dopo aver visto (e apprezzato...di quanto mi aspettassi) il film di Moretti, sorrido di meno. Preoccupa la costante cupezza, e tornano in mente le frequentazioni piduiste, sue e del suo boss. Insomma si dà troppa, molto troppa importanza alla comunicazione e ai comunicatori.Sarà anche vero, come dicono che la politica è comunicazione, ma anche l'impresa è comunicazione (a proposito, davvero niente male lo story telling approach della nuova campagna istituzionale di Enel!) e anche la religione è comunicazione e, perché no, l'amore e la vita... Insomma se tutto è comunicazione, dobbiamo farcene una ragione, chi se ne frega, e smettiamola di darle tanto peso! Cosa possiamo fare invece sul serio per tematizzare una riduzione di attenzione, per disinquinare un ambiente ormai malsano, perché si affrontino problemi concreti mentre il Paese scivola via veloce? Il sempre bravo Filippo Ceccarelli (tra l'altro è figlio di un nostro illustre e amatissimo collega, rammentate?) ha ragione quando segnala su Repubblica che la diatriba fra Marini, Prodi, Bertinotti e D'Alema sulla lottizzazione post-pasquale nulla aveva a che vedere con il Paese reale...pura sovrastruttura e per di più già vista anni fa, quasi con le stesse moine e con ricordi pessimi. Al punto che se ne è accorto perfino D'Alema, il quale certo non è famoso per la sua sensibilità al sentire comune, ed ha tolto il disturbo in attesa di una adeguata ricompensa al suo partito, di cui immagino si appresti a diventare segretario per condurre in porto (?) quel progetto di partito democratico che lo porterebbe a dirigere il più grande partito italiano. Ma è serio un Paese che, a dieci anni di stanza, ha ricandidato gli stessi due potenziali premier? Ed è serio un Paese che discute intorno a un reincarico settennale al povero Ciampi, il quale (per senso del dovere) potrebbe anche accettare...ma si tratterebbe pur sempre di un inqualificabile accanimento terapeutico. E che dire del giovanissimo Andreotti che accetta la candidatura della destra alla Presidenza del Senato dopo avere votato AN (Andreotti!!) perchè invaghito della sua bella, tosta e bravissima avvocatessa neoeletta?La situazione non sarà seria, come diceva Flaiano, ma è sicuramente sempre più grave.Nel frattempo la ripresa economica nel resto d'Europa è partita e anche da noi qualche segnale si scorge, ma cosa facciamo per spingerla, accelerarla, promuoverla?Non ho mai amato Prodi e in questi ultimi anni avevo anche sperato che lo sostituissero con Veltroni o con Letta o con Bersani e, con tutta franchezza e molto rammarico, temo sia destinato al massacro, ma se proprio deve fare il Presidente del Consiglio (io ad esempio l'ho votato) cominci intanto a invitare gli italiani a saltare le ferie e a lavorare duro anche quest'estate (avevo sperato in un appello a non fare il ponte del 25 aprile, per dare certezza che sta pensando al Paese reale e non solo alla aspettative di Di Pietro, Mastella, Boselli o Diliberto, ma ho sperato invano).Possibile che mentre gli altri lavorano duro noi continuiamo ad andare in vacanza? Cosa possiamo attenderci? E soprattutto che Paese mai lasciamo ai nostri figli e (nel mio caso) nipoti?Ma che dici? Ottimismo! Pensa positivo! Dai che ce la facciamo anche stavolta..! prima era il Cavaliere, ora è il Professore. Il Financial sbaglia, non ci sarà un movimento populista a tirar via l'Italia dall'Euro...lo dicono in molti, ma quel che più colpisce è che lo dica proprio quel vice presidente del Consiglio e Ministro dell'Economia (per qualche giorno ancora) che, insieme al suo capo, più degli altri ha fatto per accelerare , insieme ai loro amici leghisti, il gioco allo sfascio dell'Unione Europea.Ahimè! ipocrisia, cinismo, pressappochismo e qualunquismo all'ennesima potenza quella della nostra classe dirigente, di cui noi stessi facciamo parte..forse anche in questo intervento...Se è vero che la migliore comunicazione è quella dei comportamenti, come professionisti dovremo raccogliere e suggerire comportamenti concreti da comunicare capaci di dare la sensazione di non essere abbandonati a se stessi (anche se ce lo meritiamo ampiamente, coglioni o meno).A me è venuta in mente questa idea del lavorare tutti questa estate, invece che andare in ferie. Che ne dite?All'ottimo Giuliano Bianucci (che qualcuno gliene renda merito!) è venuto in mente di promuovere una proposta per distinguere il grano dall'oglio nel tagliare gli investimenti pubblici in comunicazione.All'amica Nicoletta Cerana è venuto in mente di promuovere un confronto serrato su cosa sia una comunicazione socialmente responsabile e come la si possa distinguere dalla comunicazione della responsabilità sociale.Alla sempre ammirevole Gherarda Guastalla Lucchini è venuto in mente di candidarsi nella lista civica di Ferrante a Milano, come al collega e socio Carlo Montalbetti in un'altra lista del centro sinistra...E a voi cosa viene in mente?Cosa possiamo fare, ciascuno di noi, per contribuire ad invertire la deriva che nessuno ormai osa più contestare - senza ancora conoscere a fondo il reale buco nero che ci ha lasciato chi è stato capace di investire 500 milioni di euro per la comunicazione della sua campagna elettorale, sapendo noi che per lui sono e comunque soltanto bruscolini off shore, anzi...caimani (honny soit qui mal y pense)?tmf
 

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