/media/post/blzlvvd/calabro.jpeg
Ferpi > News > Le imprese devono imparare a essere aperte, trasparenti, inclusive

Le imprese devono imparare a essere aperte, trasparenti, inclusive

09/03/2022

Redazione

Una integrazione sempre più stretta tra culture, linguaggi, strumenti diversi, nel corso di una straordinaria trasformazione lungo i canali dell’innovazione digitale e dell’attenzione alla sostenibilità. Le imprese devono imparare sempre di più a essere aperte, trasparenti, inclusive. E a raccontarsi con sincerità e verità. Questo il futuro della comunicazione secondo Antonio Calabrò, Senior Vice President Affari Istituzionali e Cultura di Pirelli e Direttore della Fondazione Pirelli e Presidente di Museimpresa, tra i vincitori del Premio FERPI.

Qual è il ruolo della comunicazione nel tuo specifico ambito professionale?

Costruire un buon racconto sulla storia dell’impresa come base per diffondere i valori aziendali come asset della competitività, su mercati europei e internazionali sempre più selettivi e severi. E fare dell’heritage e, dunque, delle capacità di innovazione una leva di motivazione delle persone che lavorano in azienda. C’è un rapporto molto stretto tra memoria e futuro. E proprio la valorizzazione della cultura d’impresa con un’identità aperta, accogliente, dialettica, inclusiva è uno strumento straordinario per fare vivere, nella competizione produttiva e nelle relazioni istituzionali e sociali, i valori della sostenibilità ambientale e sociale, dell’attenzione alla scienza e alla ricerca, del rispetto delle persone, della qualità dei prodotti e dei processi produttivi, della trasparenza della governance, delle relazioni industriali, dell’attenzione al merito superando anche i gap di genere, provenienza, cultura. Le imprese, nella stagione del primato degli stakeholders values, si affermano e crescono proprio quando sanno costruire un credibile racconto delle proprie caratteristiche distintive e delle capacità di essere attori sociali responsabili del cambiamento positivo.

Quali sono gli aspetti più stimolanti e quali quelli più critici del tuo lavoro?

La relazione stretta con i processi di cambiamento, le inclinazioni positive alla critica e alla soluzione dei problemi, soprattutto di quelli nuovi legati alla diffusione dell’Intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. La continua relazione tra assetti produttivi stabiliti e necessità di innovazione, anche radicale, sottopone le imprese a profonde tensioni, anche con i mondi sociali circostanti e con le istituzioni. Le attività di relazione pubbliche e di comunicazione sono una leva fondamentale di chiarimento, spiegazione, racconto dei processi di trasformazione e dei nuovi obiettivi da raggiungere, proprio grazie a un rispetto intelligente dei valori etici ed economici dell’impresa.

Quale sarà secondo te il futuro del settore?

Una integrazione sempre più stretta tra culture, linguaggi, strumenti diversi, nel corso di una straordinaria trasformazione lungo i canali dell’innovazione digitale e dell’attenzione alla sostenibilità. Le imprese devono imparare sempre di più a essere aperte, trasparenti, inclusive. E a raccontarsi con sincerità e verità. Una ipotesi positiva: aprire le porte dell’impresa a scrittori, artisti, fotografi, autori dei nuovi media e costruire così una nuova rappresentazione dell’impresa italiana, innovativa e sostenibile. Una rappresentazione della bellezza e dell’importanza del fare impresa, del lavorare in un’impresa. È la chiave del nostro sviluppo.

Eventi