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L’etica nelle relazioni con i media

09/07/2010

La Rete ha cambiato radicalmente il modo di comunicare tra organizzazioni e media. Se ne è parlato sabato scorso a Ischia nel workshop _Responsabilità ed etica nella relazione tra azienda e media_ promosso nell’ambito della XXXI edizione del Premio Ischia di Giornalismo.

“Raccontare balle diventa antieconomico. Da quando abbiamo aperto il canale su Facebook il rapporto con i clienti si sta spostando sempre di più sul web. Il rapporto con i media viene fortemente condizionato dalle notizie e dalle opinioni dei clienti presenti attivamente sul web, di questo bisogna tenerne conto”. Lo ha affermato Clemente Senni, direttore Relazioni istituzionali di Alitalia, intervenendo al workshop Responsabilità ed etica nella relazione tra azienda e media promosso da Coca Cola Hbc Italia nell’ambito della XXXI edizione del Premio Internazionale Ischia di Giornalismo.
Il dibattito, introdotto da Alessandro Magnoni, general affairs director di Coca-Cola HBC Italia, ha messo a confronto giornalisti e comunicatori come il direttore de Il Mattino Virman Cusenza, il direttore Relazioni istituzionali di Alitalia Clemente Senni, il presidente Ferpi e direttore Relazioni esterne di Enel Gianluca Comin, il direttore del Gruppo Food Maria Cristina Alfieri e il presidente di Assorel Beppe Facchetti.
“In periodo di web 2.0 l’etica diviene il fondamento di qualsiasi attività di informazione e comunicazione e l’unico vero elemento di collegamento tra le rispettive professioni – afferma Gianluca Comin – ovviamente da parte dei relatori pubblici deve esserci maggiore attenzione ai contenuti veicolati mentre da parte dei giornalisti dovrebbe esserci maggiore attenzione alle fonti, alla loro verifica, alla capacità di interloquire con le organizzazioni”.
Beppe Facchetti è andato giù duro su questo aspetto richiamandosi al caso recente e ancora di grande attualità di un noto comunicatore che con un artificio ben costruito diffondeva notizie false cui, successivamente, di appoggio ad altre informazioni di suoi clienti e a questo proposito ha aggiunto: “Fondamentale, in questo momento storico il ruolo delle associazioni professionali, come Ferpi e Assorel”.
Anche nel settore agroalimentare e dei beni di largo consumo è necessario impostare il rapporto tra aziende e media sull’etica come ha sostenuto la direttrice editoriale del Gruppo Food e direttore della riviste “Food” e Business, Maria Cristina Alfieri. “I consumatori – ha affermato la Alfieri – non si fermano più alla pubblicità e alle informazioni diffuse dalle aziende ma anche agli articoli dei media, sono alla continua ricerca di conferme, navigano in internet. Il rapporto non può prescindere da trasparenza ed etica”.
Tutti d’accordo su un punto: l’eticità è condizione essenziale per gli operatori dell’informazione e per i comunicatori. È dalla responsabilità e dall’etica che si deve ripartire per superare la crisi che attanaglia media e imprese.
Molto interessante anche il dibattito Citizen journalism e diritti umani, nel quale giornalisti e operatori umanitari si sono interrogati su come internet e i new media possano cambiare il mondo. “Oggi il giornalismo tradizionale è finito – commenta la direttrice della Fondazione Kennedy Donatella Massai – Cambiano il volto e la valigia anche di chi lavora per i diritti umani. I nostri operatori non partono mai senza una telecamera”. Il giornalismo partecipativo assume dunque un’importanza fondamentale soprattutto in quei paesi dove i governi o altre forme di potere controllano l’informazione. Professionalità, preparazione, multimedialità e multiculturalità sono solo alcune delle caratteristiche che dovrà avere il giornalista del futuro. Senza dimenticare l’imparzialità, fondamentale per il giornalismo di ieri e di oggi. “L’indipendenza dalla politica è stata la nostra carta vincente”, ha commentato Emilio Carelli premiato come “giornalista dell’anno” da Silvia De Blasio, direttore relazioni esterne di Vodafone Italia (foto).
Oltre a Carelli sono stati assegnati i premi Ischia 2010 a John Simpson, giornalista della BBC, per l’Internazionale, Tarak Ben Ammar, produttore cinematografico tunisino, per la sezione Mediterraneo, Enrico Varriale è stato premiato come miglior giornalista sportivo dell’anno e a Giampaolo Pansa infine la giuria è stato consegnato il premio alla carriera.
Nel corso della serata finale, anche il premio “comunicatore dell’anno” istituito da Ferpi e dalla Fondazione Valentino.Il presidente Ferpi, Gianluca Comin e il vicedirettore di Libero Franco Bechis, hanno assegnato a Bianca Frondoni, Responsabile Relazioni Esterne di Parmalat, per la categoria “impresa”, mentre nelle categorie riservate alla PA e alle organizzazioni sociali hanno prevalso, rispettivamente, Cristina Corazza, direttore Comunicazione ed Eventi dell’Autorità per l’Energia elettrica e il gas e Filippo Ungaro, Responsabile Comunicazione di “Save the Children Italia” (foto)
La serata finale della XXXI edizione del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo sarà trasmessa da RaiUno il 16 luglio alle 22.40.
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