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Lo Stato in Crisi: la comunicazione durante una crisi sistemica

08/04/2021

Redazione

Nella gestione della crisi Covid-19, l’Italia poteva fare meglio? Se ne è parlato, lo scorso 7 aprile, durante l'incontro Pandemia e caos comunicazionale: #lostatoincrisi, a partire da "Lo Stato in Crisi. Pandemia, caos e domande per il futuro", il libro a cura di Patrick Trancu.

Durante il webinar Pandemia e caos comunicazionale: #lostatoincrisi il curatore e gli autori del libro Lo Stato in Crisi. Pandemia, caos e domande per il futuro, moderati da Biagio Oppi, hanno discusso alcuni dei diversi temi affrontati nel libro.

Patrick Trancu, il curatore dell'opera, ha presentato la genesi del progetto e lo sviluppo del libro che affronta con un approccio multidisciplinare la complessità della quarta crisi sistemica del nuovo millennio: generata dalla pandemia, questa crisi ha messo in luce la debolezze dello stato nel non riuscire a difendere i suoi cittadini, a causa di una mancata preparazione di un piano pandemico, della gestione/non-gestione dell'emergenza sanitaria, degli approcci comunicativi, dei diversi punti di vista di un disastro globale appunto che impatta tutto il sistema e tutti gli stakeholder.

Ferruccio di Paolo, esperto civile della NATO in Crisis Communication, so è focalizzato su diversi aspetti arrivando a definire quella messa in atto una non comunicazione di crisi.

Nicola Grandi, professore ordinario di Linguistica generale all’Università di Bologna, ha presentato gli esiti delle analisi effettuate insieme ad alcuni suoi studenti che hanno mostrato la grande distanza tra il linguaggio utilizzato e le capacità di comprensione dei cittadini, in gran parte esclusi dal processo comunicativo istituzionale. Un problema non solo di efficacia della comunicazione ma anche di etica che è stata ben illustrata da Veronica Neri, professoressa associata di Etica della comunicazione pubblica e di Etica dei media al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa. veronica Neri ha stressato l'idea dello spazio pubblico. Rosaria Talarico, giornalista professionista e ufficiale della riserva selezionata dell’Esercito, ha poi portato una serie di riflessioni sui differenti ruoli del giornalista e del comunicatore, sulla confusione generata da una comunicazione scientifica molto più simile a una comunicazione politica, portando come esempi aneddoti ed eventi, che purtroppo ancora oggi continuano a ripetersi minando l'autorevolezza stessa di alcuni dei protagonisti, primi fra tutti proprio gli esperti scientifici.

Grazie alle domande e agli interventi del pubblico si sono affrontati ulteriori problemi e sfide tra cui l'ineludibile bisogno di preparazione (vs l'improvvisazione), la necessità di ricostruire la fiducia e la credibilità delle istituzioni, la reputazione dell'Italia, alcuni aspetti della cosiddetta infodemia. Chi fosse interessato può guardare e ascoltare qui l'incontro.


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