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Lobbying. Rutigliano, urgente la regolamentazione

06/11/2014

“Regolamentare l’attività di lobbying è ormai indispensabile”. Lo ha affermato il presidente Ferpi, Patrizia Rutigliano, durante il convegno Lobbying all’italiana, organizzato a Roma, lo scorso 4 novembre da Transparency International Italia. L’incontro è stato anche l’occasione per presentare il report Lobbying e democrazia. La rappresentanza degli interessi in Italia.

“E’ diventato indispensabile regolamentare l’attività di lobbying”. Lo ha sostenuto il Presidente Ferpi, Patrizia Rutigliano, intervenendo alla presentazione del Rapporto Lobbying all’italiana, della sezione italiana di Transparency International, presso la Sala della Mercede della Camera dei Deputati. “La regolamentazione deve tenere conto di tutti gli attori che in qualche modo dialogano con i decisori pubblici, non solo le aziende: ONG, sindacati, politici, associazioni di settore, di categoria e anche temporanee. L’autorità super partes non deve essere l’anticorruzione, perché ha la tendenza a bloccare ciò che si sviluppa, e porterebbe a distorsioni come il reato di traffico di influenze”.
Prosegue, dunque, il dibattito sulla regolamentazione dell’attività di lobbying in Italia. Dal report Lobbying e democrazia. La rappresentanza degli interessi in Italia sono emersi dati molto forti. La pubblica amministrazione italiana ha un livello di trasparenza bassissimo: 11%. L’accessibilità dei procedimenti pubblici è appena al 20%. La mancanza di regolamentazione, trasparenza e accessibilità porta il 70% dei cittadini a ritenere che il la politica è corrotta.
Il Rapporto è stato elaborato da un gruppo di lavoro composto da professionisti del settore (lobbisti, comunicatori, professionisti del Public Affairs e delle relazioni istituzionali), docenti e ricercatori universitari e i membri italiani di Transparency International, ONG dedita al monitoraggio dell’attività di lobbying dei Paesi europei.
All’incontro hanno preso parte politici, ricercatori e professionisti del settore, oltre ai referenti delle principali associazioni professionali, tra cui Ferpi. Per la Federazione era presente anche il past president, Gianluca Comin, già Direttore delle Relazioni esterne di Enel. “La trasparenza reciproca (ad esempio, predisponendo un elenco con gli obiettivi di chi fa lobbying e una lista degli incontri dei decisori pubblici), è necessaria al momento in cui i partiti faranno fundraising (tutto trasparente in America). Chi deve controllare tutto? Antitrust, Camere, Anticorruzione, ma anche una commissione terza ex novo come in Gran Bretagna. Legarsi all’Anticorruzione però sarebbe danno di immagine, serve un soggetto terzo, serio e autorevole, e lo richiedono i lobbisti stessi”.
Insieme a Rutigliano e Comin, moderati da Gianluca Sgueo, Università di Coimbra, Direttore Area Istituzioni I-Com, hanno discusso del tema anche Bernardo Giorgio Mattarella, Professore ordinario dell’Università di Siena; Giuseppe Mazzei, Presidente de Il Chiostro; Paolo Zanetto, Lobbista, Founder e partner di Cattaneo Zanetto & Co. e Lelio Alfonso, Docente di disinformazione e reputation alla Luiss e Coordinatore di Italia Unica.
Durante il suo intervento, Patrizia Rutigliano ha affrontato anche il tema della regolamentazione della comunicazione finanziaria. “Anche la comunicazione finanziaria deve essere regolamentata per evitare generalizzazioni negative. Sono attività che servono per promuovere i valori delle aziende. Aziende e PA spesso vanno insieme, per quanto riguarda i rapporti di consulenza. Ovviamente da parte delle aziende sono necessarie accountability e trasparenza, ma attenzione a quest’ultimo concetto: mettere tutto sul sito web in maniera disequilibrata può essere nocivo. A volte non si possono rendere pubblici elementi strategici dell’azienda, soprattutto per società quotate. Lo studio sulla regolamentazione deve contenere tutte le norme presentate dai parlamentari, ma bisogna ascoltare tutti i portatori di interessi per avere un’idea onnicomprensiva del fenomeno”.
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