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Manuel Castells a Roma per parlare di me-society

26/11/2009

L'autore di "Comunicazione e potere" a Roma per Anteprima 2010, il workshop sul futuro della comunicazione promosso dal Gruppo Reti, parlerà di me-society.

Manuel Castells, autore del libro “Comunicazione e potere”, è la guest star di Anteprima 2010, il workshow sulle nuove tendenze della comunicazione ideato dal Gruppo Reti.


Anteprima nasce da un obiettivo ambizioso: prevedere i mutamenti d’orizzonte a medio termine per i consumatori, le aziende, le collettività e le istituzioni. Superando il tradizionale approccio delle ricerche di mercato e di scenario, Anteprima ribalta le dinamiche della consulenza: non attende di conoscere gli orientamenti e le esigenze del cliente, ma spiega, in anteprima, “come” e “quali” modifiche del reale si propagheranno nel prossimo futuro, fornendo, così, gli strumenti per comprendere il cambiamento di sistema e per riuscire ad affrontarlo.


Frutto di un lavoro di intelligenza collettiva, Anteprima unisce il know-how di tutte le società del Gruppo Reti (Reti, Gpf, Makno e Running), che partendo da metodi e obiettivi diversi, hanno messo a confronto le proprie esperienze per comprendere quali elementi dell’oggi saranno determinanti per definire e orientare il domani.


Il 2 dicembre a Roma presso il chiostro del Bramante, il Gruppo Reti presenta la seconda edizione di Anteprima, che anticipa e descrive le tendenze dell’anno che verrà.
Sarà una mattina di incontri e dibattito sull’evoluzione e sul ruolo della comunicazione nelle società contemporanee, tema a cui è dedicata Anteprima 2010.


Giuliano da Empoli (Assessore alla Cultura del Comune di Firenze), Massimiliano Magrini (Amministratore delegato di Annapurna Ventures), la giornalista Anna Meldolesi e l’esperta di social media Mafe De Baggis porteranno – e condivideranno con il pubblico in sala – le loro riflessioni su alcuni dei temi al centro dell’indagine di Anteprima 2010: dal ruolo della “comunicazione dal basso” nel cambiamento della narrazione e dell’agire politico, all’impatto della rivoluzione digitale sul mondo delle aziende e del marketing.


E ancora, l’effetto – in epoca globale – di campagne di informazione (o viceversa di disinformazione) su questioni che coinvolgono le collettività (il rischio pandemia) e l’importanza strategica dei social media per realtà complesse e strutturate come le aziende.


Chiude la mattinata un intervento del sociologo Manuel Castells, che presenterà il suo ultimo saggio Comunicazione e potere.


Per il 2010 Anteprima declina il tema della comunicazione dal punto di vista dell’individuo, come fruitore ma anche come creatore di contenuti e strumento a sua volta di comunicazione. Per questo il pay-off dell’incontro è La comunicazione nella me-society: traiettorie di accesso al palinsesto personale.


Il digitale, i new media, i social network segnano, infatti, il passaggio ad una comunicazione centrata sul singolo e sull’insieme di relazioni sociali che si ridefiniscono a partire da esso. Ad un me, quindi, che è già costitutivamente social.


Metafora della me/we-communication è il palinsesto personale: un palinsesto di giornata e di vita non più rigidamente imposto dall’alto ma creato e ricreato da ognuno ogni giorno.


Dai comportamenti di consumo ai media, dalle interazioni sociali all’uso del tempo, ognuno di noi costruisce, sul modello della pay per view, il proprio palinsesto/stile di vita, assemblando frammenti di contesti eterogenei.


L’utente contemporaneo guarda la tv generalista ma anche Sky, segue in streaming un convegno sul computer e allo stesso tempo legge una sintesi di un articolo di cronaca sul cellulare.
Anche la moda è al centro di una simile reinterpretazione. Non è più un imperativo calato dall’alto dai fashion designer ma un codice stilistico che ognuno inventa, di volta in volta, in piena libertà creativa.


Sono stati superati i tempi vincolati e imposti dai media tradizionali e si sta facendo strada un palinsesto personale del tempo.


In questo contesto i social network sono la rappresentazione visibile della stratificazione delle nostre relazioni. Il corrispettivo mediatico di un palinsesto aperto e continuamente riscrivibile.
“Palinsesto è la trama di format, modalità di accesso, piattaforme, contenuti, device combinati e usati in un certo modo da noi utenti – dice il presidente di Reti, Massimo Micucci. – È una metafora densa, capace di diventare un ritratto dei nostri stili di vita contemporanei, del modo in cui in ogni ambito del quotidiano ci rapportiamo a prodotti e servizi”.
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