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Mi chiamo Lily Ebert e sono sopravvissuta ad Auschwitz

23/01/2022

Redazione

In occasione della Giornata della Memoria, una storia che attraversa il tempo e lo spazio per arrivare fino ai giorni nostri, su TikTok, dove Lily Erbert con il nipote Dev racconta ogni giorno l'orrore dell'Olocausto. Per non dimenticare e per non ripetere gli stessi errori.

Una commovente storia vera. Lily Ebert fu deportata a 14 anni, ed è sopravvissuta ad Auschwitz. Non ha mai dimenticato il giorno in cui, appena dopo la liberazione degli Alleati, un soldato ebreo americano le ha regalato una banconota con su scritto: "Buona fortuna e felicità". Quel singolo gesto, dopo aver assistito all'orrore dei campi di concentramento, ha segnato in modo decisivo la vita di Lily, che si è impegnata a raccontare la verità sulla Shoah affinché non si ripetano mai più le atrocità del passato. Anni dopo, il suo pronipote Dov ha deciso di usare i social media per rintracciare il soldato, che è stato così determinante nella storia della loro famiglia. Ed è così che la popolarità di Lily è esplosa: il suo modo schietto e autentico di comunicare ha conquistato milioni di follower in rete, amplificando il suo messaggio di speranza. La storia di Lily, dall'infanzia felice in Ungheria all'arrivo ad Auschwitz, dalla morte della madre alla liberazione, è raccontata in prima persona con parole indimenticabili di speranza, coraggio, amore per la vita.




Mi chiamo Lily Ebert e sono sopravvissuta ad Auschwitz
Una commovente storia vera
Lily Ebert, Dov Forman
Newton Compton Editori, 2022
pp. 320, € 9,90

 

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